La memoria digitale non perde colpi: così, complici meccanismi informatici, virtuosismi internetici e “presti-digitatori” solerti mettono mano alla tastiera, nelle stesse ore in cui, dopo l’apertura di Antonio Tajani sul tema dello Ius Scholae – con Bonelli subito all’arrembaggio in cerca di un’intesa – rispunta il video con Silvio Berlusconi che, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, in una puntata del 2017, rispondeva alla domanda del conduttore sulla sua posizione riguardo la legge sulla cittadinanza agli stranieri nati in Italia, ribadendo il proprio no allo Ius soli. E argomentando con diversi motivi. Intanto, «perché i trafficanti di uomini avrebbero un argomento per dire che in Italia è più facile conquistare la cittadinanza». E poi perché «alcuni di loro odiano i cristiani, gli ebrei, lo Stato italiano». Concludendo quindi: «Non si può dare loro la cittadinanza italiana solo perché hanno frequentato una scuola».
Sotto il video postato su Facebook da Edoardo Di Cesare, consigliere e Capogruppo Lega Salvini in Municipio 1 Centro Est, delegato alle Politiche Giovanili, Movida e socialità consapevole, commissario Lega Sezione Genova Centro
Ius soli, rispunta dai social il video di Berlusconi ospite da Fazio intervenuto sul tema
Non solo. Perché anche in secondo momento, sempre a stretto giro dall’intervista tv, il Cav dai suoi canali social – riportando le parole pronunciate sul tema e rilanciando asserzioni e convinzioni enucleate nel salotto di Fazio – confermava che «lo Ius Soli è una legge sbagliata al momento sbagliato», che «regalerebbe la cittadinanza a chi magari non la merita». Spiegando altresì: «Non credo possa diventare italiano chi non ama la nostra civiltà e il nostro stile di vita. Chi pensa che la donna debba essere velata o segregata; chi odia gli ebrei o i cristiani; chi dimostra comprensione per il terrorismo». Concludendo: certo «si deve distinguere caso per caso. Per questo motivo cinque anni di scuola di per sé non significano nulla e non dimostrano nulla… «Non basta essere andati a scuola qui da noi»…
Ius soli e Ius scholae, quando su una quadra possibile, Berlusconi asserì: «Da sinistra solo no»
Non solo. Anche 5 anni più tardi – eravamo nel luglio del 2022 – Berlusconi, ritoccando un minimo la sua posizione, dichiarava di ritenere semmai che per la cittadinanza fosse necessario aver frequentato almeno tutti i 10 anni di scuola dell’obbligo in Italia. Aggiungendo poi in una nota ad hoc: «La sinistra ha bocciato in Parlamento tutte le nostre proposte di buonsenso, dimostrando di non essere interessata al risultato finale». E chiosando: «Provocazioni o prove di forza come la proposta inaccettabile sulla coltivazione domestica e l’uso della cannabis, e impuntature come quella sul cosiddetto Ius Scholae, creano solo instabilità e confusione». Parole ancora assolutamente attuali…
L'articolo Ius soli, quando Berlusconi da Fazio (e non solo) disse: “Non basta essere andati a scuola da noi” (video) sembra essere il primo su Secolo d'Italia.