“E se dicessi che le idee di Vannacci sono le idee di un fascista? Mi querelerebbe”? La sparata è di Rosy Bindi, chiamata a “In Onda” a tenere alto il tono della querelle giudiziaria tra l’ex segretario e l’eurodeputato della Lega. Bindi dopo avere tessuto un panegirico di Bersani provoca il generale e raddoppia. L’europarlamentare della Lega aveva querelato l’ex segretario del Pd per avergli dato del “coglione” dal palco della Festa dell’Unità di Ravenna. Parlando del libro Il mondo al contrario, il dem aveva detto: “Se è possibile dare dell’anormale a un omosessuale, è possibile dare del cog***ne a un generale?”.
La procura di Ravenna – i fatti sono stati ampiamente documentati in questi giorni- ha consegnato il decreto penale di condanna per diffamazione a Bersani.. L’ex segretario nazionale del Partito democratico ha fatto sapere che impugnerà il decreto penale e andrà a processo. Rosy Bindi come ovvio è dalla parte di Bersani e rilancia con una domanda velenosa. “Ma se io non uso il termine che ha usato Bersani e dico che le idee di Vannacci sono le idee di un fascista, denuncia anche me o lo ritiene un complimento?“. Subito la conduttrice Marianna Aprile accoglie lo sberleffo e si sfregta le mani: “Ottima domanda. Aspettiamo la risposta del generale Vannacci, speriamo non con il bollo della Procura…”. A quel punto Bindi aggiunge: “Andremo insieme in tribunale io e Bersani”.
Poi interrogata sul caso di Arianna Meloni la Bindi non entra nel merito e svicola, anche in questo caso rilanciando la questione da un altro binario. “Il primo pensiero che ho avuto quando è uscita la notizia è stato questo: evidentemente anche i giornaloni di destra hanno degli informatori dentro le procure. Una volta questa era una prerogativa, intoccabile secondo qualcuno, dei giornaloni di sinistra”. Quindi il veleno: “Io credo che sia l’ennesima arma di distrazione di massa di un governo sempre più litigioso”.
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