IVREA. È rimasto lì, parcheggiato, vicino al muro della stazione che aveva abbattuto, l’autobus sostitutivo del treno Ivrea-Aosta, di Vita group. Pare, secondo quanto riferito dalla società valdostana alla polizia municipale di Ivrea, da domenica sera. L’azienda aveva provveduto ad aprire il sinistro con la propria assicurazione, ma non aveva avvisato in Comune. Così i rilievi sono avvenuti solo martedì pomeriggio, dopo che i primi cittadini e i giornalisti hanno cominciato a fotografare quel muro abbattuto e a chiedersi, cosa fosse successo. D’altronde le righe sul posteriore del bus e i segni arancioni parlano chiaro.
Ora il Comune ha potuto avviare le pratiche per il ripristino del muro, che avverrà ovviamente a spese di chi lo ha abbattuto. Il problema è che la società Sicurezza e ambiente, che si sta ancora occupando della pensilina sfondata da un altro bus sostitutivo, il primo di maggio, ha dei tempi biblici, perché ha preso altri appalti che non è in grado di gestire. E così, si aspetta per la pensilina, si aspetterà anche per il muro.
Fatto sta che l’area di corso Nigra si rivela ogni giorno più inadeguata per le partenze dei bus sostitutivi della ferrovia. Profeta in patria, è il caso di dirlo, era stato il consigliere di Azione-Italia Viva Massimiliano De Stefano, che aveva detto dal primo giorno che i mezzi sarebbero dovuti transitare dalla zona del Movicentro, sicuramente più idonea al traffico dei grandi mezzi. «Non ho parole – spiega De Stefano –, sono basito e sinceramente non comprendo per quale motivo l’azienda Vita non ha comunicato il sinistro al comune. Siamo esasperati tra l’incuria, il degrado del Movicentro e i continui incidenti da parte di Bus sostitutivi della linea ferroviaria Ivrea-Aosta. Continuo a sostenere che i bus devono partire dal piazzale del Movicentro, dove ci sono gli stalli dei bus coperti e non da corso Nigra creando traffico e incidenti. In questo modo forse contrastiamo il degrado, lo spaccio e il bivacco. Siamo ai primi mesi e sono accaduti già 3 incidenti gravi. Cosa aspettiamo ancora? Seguirà un’interpellanza e una mozione».
Nel frattempo la pensilina abbattuta il 1° maggio non è ancora stata sostituita e i pendolari cuociono sotto il sole. La struttura è rimasta pendente e inagibile per una ventina di giorni, finché il Comune non ha deciso di rimuoverla del tutto per motivi di sicurezza. Ora, passato il mese di luglio entro cui l’amministrazione comunale contava di vederla tornare al suo posto, la fine dei disagi si prevede per settembre. Fino ad allora, cappellini contro il sole cocente e ombrelli in caso di pioggia, se si prende il pullman nel piazzale della stazione. Non ci sono alternative, dato che a posizionarsi in altri punti la visibilità dei mezzi in arrivo non è piena. Per questo chi aspetta lo fa lì e non verso il bar, in zona taxi o all’inizio dei giardini in cui si trovano persino alcune panchine all’ombra