“Brucia str…”. E’ i commento “sobrio” del portaborse della Salis, Mattia Tombolini, al video del fantoccio di Giorgia Meloni bruciato a Poggio Mirteto. Un’altra “perla” si aggiunge a delineare l’ambientino di intolleranza che aleggia dalle parti dell’europarlamentare e del suo collaboratore. Il video postato il 18 febbraio di quest’anno immortala quel vergognoso rogo dell’effige della premier nella piazza del piccolo centro laziale. Giorgia Meloni “vestita” con la fiamma tricolore veniva bruciata. In particolare, contro questo spettacolo indecente intervenne il presidente Mattarella Stato cche definì il fatto “una intollerabile serie di manifestazioni di violenza” e dette piena solidarietà a Giorgia Meloni. Tombolini riprese il video intriso di violenza nel quale in sottofondo si sente “Brucia str…” e lo ha postato proprio con questo epiteto. Dunque non solo “fascinazione” per chi pesta gli sbirri…
La segnalazione è giunta dalle pagne di Libero, oggi in edicola, che è andato a ritroso di qualche mese , ritrovando il post. Mattia Tombolini in un altro post ha definito questo sabba violento un “Carnevale liberato”. Diciamo che tutto questo non fa onore a Tombolini e alla Salis. Soprattutto smonta quell’aura di “santità” che i giornaloni antigovernativi stanno disegnano attorno all’europarlamentare. Come fa proprio oggi 21 agosto Repubblica che dedica una pagina intera alla beatificazione della Salis in visita al carcere di San Vittore. Eh no, qui nessuno è santo. Soprattutto se si mette questa circostanza insieme agli altri elementi che già Libero individuò pochi giorni fa, sempre sul profilo Facebook di Mattia Tombolini; e al ritratto che ne fece il Secolo: la foto in bianco e nero in cui cinque ragazzi armati di bastone picchiano un poliziotto caduto a terra. Un utente gli chiede: «Ti piace questa?». Tombolini risponde: «Beh, mi affascina in qualche modo la Banda Bellini… anche…», e aggiunge un sorriso stilizzato. Negli anni ’70 la famigerata Banda Bellini, nata nel quartiere milanese di Casoretto, aveva due nemici: gli “sbirri” e i “fascisti””.
Tornando al rogo della Meloni (non è stato rimosso) , Tombolini scrisse che per lui era «un piccolo sogno» aver «dato una mano al Carnevalone Liberato». Quindi ha ringraziato pubblicamente il Circolo Arci, con un’ultima provocazione: e se qualcuno stava «rosicando», beh, «ciao stronzi, bruciate anche voi!». I commenti intrisi di odio in calce al post sono un’istigazione alla violenza. Che ambientino, che scelta, non c’è che dire. Insomma, ce ne è abbastanza per candidare in futuro anche lui, è la provocazione che Alessando Gonzato lancia ai dioscuri di Avs, Fratoianni e Bonelli…
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