TREBICIANO È stata completata nella zona di Trebiciano, nell’arco della settimana di Ferragosto, la nuova tappa dell’avvincente percorso di ricerca, che punta a verificare l’esistenza nelle cavità carsiche di un unico anello di grotte sotterranee, nelle quali scorre il Timavo.
È durata sette giorni infatti la serie di discese degli speleo sub francesi, appartenenti alla Fédération française d’études et de sports sous-marins di Marsiglia, coadiuvati in superficie dai componenti della Società adriatica di speleologia di Trieste, nell’ambito del Timavo System exploration 2024, progetto il cui obiettivo è svelare i misteri del percorso sotterraneo del fiume che poi sbocca a San Giovanni di Duino.
I tre specialisti d’oltralpe, Patrice, Bernard e Martin i loro nomi, si sono calati ancora una volta nelle grotte sotto Trebiciano, prendendo, una volta arrivati in profondità, la direzione della grotta Luftloch, nell’auspicio di riuscire a scoprire l’esistenza di un anello che poterebbe collegarla direttamente con il sistema Trebiciano-Maucci.
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«L’esplorazione visiva effettuata dai tre colleghi – spiega il presidente della Società Adriatica Marco Restaino, che ha diretto le operazioni in superficie, alle quali hanno partecipato anche speleologi dell’Isontino, torinesi e aquilani, oltre che sloveni – non ha sortito l’effetto sperato, anche perché bisogna tener presente che tale attività si svolge al buio e sott’acqua, perciò fisicamente la condizioni non sono quelle ideali per poter misurare distanze e memorizzare i dati. Ma confidiamo molto nel risultato che emergerà dall’analisi delle migliaia di elementi che i tre componenti della Federazione francese hanno potuto raccogliere, grazie alla moderna e straordinaria tecnologia delle apparecchiature che si sono portati appresso nel corso delle discese. Nelle prossime settimane – annuncia Restaino – si procederà con l’elaborazione dei dati raccolti e potremo avere senz’altro un’idea molto più puntuale di quale sia il sistema delle grotte sotto Trebiciano e di quale possa essere il corso sotterraneo del Timavo in quella zona».
Un traguardo, quello che si prefiggono gli speleologi triestini e francesi, di straordinario fascino e i cui dettagli saranno illustrati nel corso di un appuntamento in programma nella mattinata di sabato 21 settembre, alla sala Luttazzi del Porto Vecchio, intitolato “Timavo e le grotte segrete”.
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«Sono ottimista – riprende Restaino – perché abbiamo la netta sensazione che ciò che ci riveleranno gli strumenti utilizzati dai francesi sarà estremamente interessante. Non vogliamo fare anticipazioni senza il corredo di immagini e dati precisi, ma credo che avremo delle belle sorprese».
Nel corso dell’incontro, che sarà aperto a tutti, si presenteranno anche i dettagli, con tanto di documentazione fotografica e filmati, dell’intera attività svolta nel corso del 2024, per quanto riguarda le esplorazioni sotto Trebiciano. A suggellare poi i successi ottenuti nel corso dell’ultimo triennio, nell’ambito della settimana di esplorazioni è stato anche trovato il tempo per scoprire, sul posto, una targa che ricorda le date del 16 e del 17 agosto del 2022, quando fu scoperta la grande caverna che venne poi intitolata a Walter Maucci.
Ma non basta. Sabato 19 ottobre i componenti della Società adriatica di speleologia di Trieste organizzeranno un altro appuntamento di notevole interesse, intitolato “Le acque nascoste di Trieste”, che si svolgerà sempre alla sala Luttazzi, nel corso del quale si illustreranno le novità che riguardano l’acquedotto teresiano, a proposito del quale sono state recentemente fatte importanti scoperte.
«Anche su questo fronte – conclude Restaino – siamo pronti a svelare interessanti novità».