Koopmeneirs è stressato e ha ragione. Perché 1,5 milioni di euro netti l’anno non sono poi un grande guadagno, considerando che le Porsche e i Rolex aumentano e il costo della vita non diventa sopportabile. Così, il gran bel centrocampista olandese dell’Atalanta, che da tempo spinge per andare alla Juventus, ha mandato il terzo certificato medico consecutivo alla società bergamasca non presentandosi agli allenamenti. Una vicenda a metà fra la tragedia e la commedia che ha suscitato anche reazioni politiche.
Scoperto e lanciato da quel genio di Gasperini, Teun Koopmeneirs si è dimostrato un grande centrocampista. Ma ora scalpita e vuole andare alla Juventus. Solo che l’accordo economico con l’Atalanta ancora non c’è, perché la Dea chiede più o meno 60 milioni di euro e Giuntoli vorrebbe dargliene di meno. E così ecco spuntare il malessere del calciatore, che ha mandato tre certificati medici consecutivi alla società, parlando di sindrome da stress e non presentandosi, come sarebbe suo dovere, alle sedute di allenamento. L’Atalanta tiene duro e vuole i soldi che ritiene di meritare, mentre l’entourage del calciatore spinge per la cessione che sarebbe stata concordata a fine anno scorso.
Sulla vicenda del calciatore orobico è intervenuto il vicecapogruppo di FdI alla Camera, Alfredo Antoniozzi: “Teun Koopmeiners è un grande calciatore. Gioca nell’Atalanta ma vuole andare a giocare, così si legge, nella Juventus. Guadagna allo stato 1,5 milioni l’anno e ne prenderebbe circa il triplo se andasse via. Tutto giusto ci mancherebbe. Meno giusto che, guadagnando 150mila euro netti mensili(i calciatori vengono pagati in dieci mesi) abbia mandato tre certificati medici alla sua squadra attuale non presentandosi agli allenamenti, perché affetto da una grave forma di stress sarebbe curioso conoscere il nome di chi ha redatto questi certificati, poiché sono certo che se la trattativa di mercato si sbloccasse, il calciatore guarirebbe all’improvviso e si presenterebbe agli allenamenti della sua nuova squadra. Tutto questo offende tanta gente che lavora per mille euro mensili e offende chi ama il calcio”, la nota dell’esponente politico.
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