“Banksy & friends: l’arte della ribellione” è un grande successo. Lo dimostrano i numeri: la mostra ospitata al JMuseo di Jesolo sta infatti raccogliendo grande consenso da parte del pubblico, ragione per la quale l’amministrazione comunale e gli organizzatori (Piuma e Arthemisia) hanno deciso di prorogarne la durata di due settimane fino al 30 settembre 2024.
[[ge:gnn:nuovavenezia:14568441]]
Dalla data della sua inaugurazione (23 aprile) ad oggi, l’esposizione dedicata agli artisti controcorrente ha registrato da sola oltre 6.500 ingressi.
Un favore che sta consentendo di far conoscere il JMuseo al grande pubblico: se dalla sua apertura (1 luglio 2023) ad oggi la struttura aveva registrato 13.868 accessi, ora il numero di visitatori ha superato la soglia dei 25.000 con un incremento significativo registrato proprio a partire dall’apertura della mostra “Banksy & friends: l’arte della ribellione”.
Attirati dagli artisti contemporanei, i visitatori vengono quindi spinti a scoprire l’intera proposta del JMuseo: la raccolta di animali del Museo civico di storia naturale e l’esposizione “La terra dei giganti”.
Con le sue oltre 90 opere, la mostra rappresenta una summa di quella che è l’arte contemporanea oggi, presentando al pubblico i lavori di artisti amatissimi come Banksy, Jago, TvBoy ma anche di altri nomi celebri e conosciuti a livello internazionale: da Liu Bolin, David LaChapelle, Takashi Murakami, Mr Brainwash, Obey fino ai noti italiani Angelo Accardi, LAIKA, MaPo, Laurina Paperina, PAU, Nello Petrucci, Andrea Ravo Mattoni, Rizek e Giuseppe Veneziano.
Tutti protagonisti di un’arte pubblica e sociale che è diventata ormai un linguaggio accessibile, diretto e di denuncia, in cui lo spettatore può immedesimarsi, perché parlano di una realtà contemporanea che ci appartiene.
Curata da Piernicola Maria Di Iorio e con oltre 90 opere, la mostra racconta storie “controcorrente”, ci parla di vita, di morte, di ingiustizia sociale, di guerre, narrate ora con spirito canzonatorio, ora con maestria lirica o anche con un deciso tono di attacco. Quello che è sicuro è che il messaggio non è mai banale né scontato, scuote le coscienze, indigna, commuove. Hanno creato una rottura con i riferimenti classici del mondo dell’arte e della sua fruizione, rifiutando di entrare a far parte di un sistema chiuso ed escludente. Ironia della sorte, questi artisti ribelli con le loro opere e la narrazione che li identifica, sono diventati molto ricercati e attualmente sempre più centrali nell’interesse del pubblico e dei musei e centri d’arte contemporanea.
«Sono risultati positivi e, al tempo stesso, molto stimolanti perché dimostrano concretamente l’interesse generato dal JMuseo e il potenziale esistente – dichiara il sindaco Christofer De Zotti -. Siamo già al lavoro per i prossimi mesi con l’obiettivo di far trovare un museo attrattivo durante il periodo natalizio e, in vista della prossima estate, siamo impegnati per proporre un’altra grande mostra».