È tornata domenica dalle vacanze di Ferragosto, e ha trovato l’appartamento, poco distante da piazza Pio X, a soqquadro.
Razziato soprattutto il guardaroba, sparita l’argenteria di famiglia, portato via anche un paio di scarpe della figlia, un orologio.
Bottino ingente, di decine di migliaia di euro, quello dei ladri che hanno colpito tra venerdì e sabato, verosimilmente, sfruttando l’assenza della donna ed il ponte ferragostano.
E adesso Anna, manager pubblica, che abita a pochi passi da piazza Duomo, valuta seriamente di lasciare il centro storico di Treviso: «In tre mesi è il terzo episodio criminoso che subisco, un tempo questa era una città tranquilla e sicura, ora ne dubito fortemente», dice, ancora visibilmente scossa, «Tre mesi fa ero stata aggredita da cinque persone sotto casa, alle 9 di sera, quando sono scesa con mia figlia per una passeggiata con il cane, e buon che c’era il cane che ha fatto allontanare gli aggressori. Poi mi è stata rubata la bici nel cortile condominiale, adesso i ladri, gente evidentemente affamata, predoni, per aver preso anche gli abiti svuotando gli armadi. Non era questo che volevo quando molti anni fa ho scelto di prendere casa a pochi passi da piazza Duomo. Mia figlia dopo l’aggressione ha pianto per giorni, per il trauma subito. Ho sempre amato questa città, con tutte le sue bellezze, ma mi chiedo se valga ancora la pena, sto valutando altre opportunità nel Veneto. Mi chiedo, e non credo di essere la sola: cosa sta succedendo a questa città? Non è più a misura di ragazzi, di famiglie, di donne».
Anna ha denunciato immediatamente il furto alle forze dell’ordine, che hanno inviato sul posto gli specialisti a caccia di impronte e di qualsiasi traccia utile per identificare la banda, evidentemente di ladri professionisti, che ha agito davvero indisturbata, per poter scegliere nei guardaroba gli abiti più preziosi, e poi fare razzia dalle stanze da letto al soggiorno fino alla cucina.
La sensazione è che i ladri, oltre al cospicuo bottino, abbiano portato via anche le certezze della donna, professionista nota, non solo in città.
E la zona dove abita Anna – il quadrante attorno a piazza Pio X – è salita proprio recentemente alla ribalta, per diversi episodi, anche violenti.
«È innegabile che negli ultimi tempi la situazione di questo quartiere sia pesantemente peggiorata, vorrei dire precipitata», si sfoga la manager pubblica, «prima non avevo mai visto senzatetto dormire sotto i portici dell’ex Automobile Club, nel palazzo che si affaccia sua piazza Pio X, e certo in passato non si assisteva alla sfilza di tracce dei bisogni, persino escrementi, sotto gli archi di via Risorgimento, dove c’è la mensa. Nessuno di noi ha più il coraggio di passare di là, anche per le frequentazioni che ci sono a tutte le ore del giorno, figurarsi la sera o la notte. La realtà è che oggi in questa zona del centro non si può uscire, se non accompagnati, da tempo abbiamo tutti cambiato abitudini, e i miei colleghi che vivono in altre città mi chiedono cosa sia successo a Treviso, che era sempre stata considerata un’oasi sicura rispetto ad altre città».
I fenomeni di degrado, attorno a piazza Pio X, erano stati segnalati da mesi da altri residenti della zona al comune e alla polizia municipale, invano. Ed in particolare da chi vive in via D’Annunzio.
Altri residenti hanno chiesto in particolare l’installazione di telecamere lungo via Castelmenardo e in altre strade che circondano piazza Pio X. Unitamente al potenziamento dell’illuminazione pubblica, a cominciare dalle laterali della piazza.