TRIESTE La notizia, spesso ipotizzata nell’ultimo anno, è diventata realtà: il ventunenne triestino Daniel Skerl è ufficialmente un ciclista professionista e da gennaio 2025 correrà con il Team Bahrain Victorious, una delle diciotto formazioni del World Tour.
Fino a fine stagione il velocista, messo in sella a una bicicletta con il dorsale attaccato alla schiena a dieci anni dal Cycling Team Friuli, indosserà ancora la divisa bianconera del Ctf ma non sono escluse le prime corse, da stagista, con la nuova squadra.
«Le emozioni sono variegate e tutte molto forti. Si avvera un sogno che avevo fin da bambino, un traguardo a cui ho pensato in questi anni ma che non credevo potesse succedere veramente e così in fretta. Sono stati diversi gli elementi che hanno permesso questo passaggio al terzo anno da Under 23: il lavoro straordinario della famiglia del Cycling Team Friuli, la mia abnegazione e voglia di emergere, il ruolo di quest’ultima come squadra development della Bahrain e pure un pizzico di fortuna», racconta Skerl.
Il forte interesse della società, che tra gli altri schiera due vincitori di Classiche Monumento come Matej Mohoric e Wout Poels, è nato la scorsa estate dopo la vittoria di tappa al Giro dell’Alsazia: «Nel 2024 iniziai alla grande poi la bronchite e qualche acciacco mi condizionarono. Al Giro dell’Alsazia mi presentai con la necessità di dimostrare che potevo giocarmela su quel palcoscenico e arrivò il successo e l’interesse della Bahrain».
Il ciclista, cresciuto sul Carso triestino da padre di origine slovena e madre colombiana, sente il dovere ma anche il piacere di sottolineare l’enorme sforzo fatto dal Ctf per portarlo a questi livelli: «Un percorso lungo dieci anni in cui la società mi ha sempre supportato, credendo in me anche nei momenti di difficoltà e non affrettando le tappe della mia crescita. Renzo Boscolo che mi è stato vicino da sempre, Roberto Bressan fondamentale per avermi “trascinato” nei velodromi, il preparatore Andrea Fusaz, i direttori sportivi Alessio Mattiussi e Fabio Baronti, solo per citare alcune delle fondamentali persone che hanno permesso la realizzazione di questo sogno».
Grazie a Daniel Skerl, dunque, dopo 67 anni di attesa, Trieste tornerà ad essere finalmente presente nel ciclismo professionistico: «Sono orgoglioso di rappresentare la città in tutto il mondo sulle strade più celebri del ciclismo».
Giordano Cottur e Giulio De Santi sono i predecessori di Daniel: il primo, scalatore, dal 1938 al 1950 salì per ben tre volte sul terzo gradino del podio al Giro d’Italia, vincendo cinque tappe e indossando quattordici giorni la maglia Rosa.
Il secondo, passista veloce, dal 1946 al 1957, appose la propria firma su due frazioni della Corsa Rosa e anche sulla Tre Valli Varesine.
Ora tocca a Daniel Skerl, opicinese, classe 2003, di professione velocista e con tanti grandi sogni ancora da realizzare. —
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