Ragazzi disabili raggirati e derubati da un falso medico in casa. È accaduto giovedì scorso, giorno di Ferragosto, in via Mazzini, nel centro di Abano. L’episodio è avvenuto verso le 21.30 e a svelarlo è il figlio di una residente della palazzina presa di mira dal malvivente.
«Un soggetto ha prima suonato al campanello dell’abitazione situata al primo piano del condominio», racconta Cristiano Fazzini. «Questa persona ha detto alla signora che abita in questo appartamento che c’era un’emergenza condominiale, ma lei non ha abboccato e non ha aperto la porta. Anzi ha minacciato di chiamare le forze dell’ordine segnalando la presenza di questo personaggio».
Non avendo trovato via libera, l’uomo, una persona di mezza età, di origine italiana, ha pensato allora di suonare i campanelli del pianterreno. In uno di questi vi abitano alcuni ragazzi disabili. Ragazzi ai quali la persona avrebbe raccontato di essere un medico incaricato dalla cooperativa che li ha in carico. Quindi questi non hanno esitato ad aprire la porta di casa.
«Una volta entrato nell’abitazione l’uomo ha iniziato a minacciare questi poveri ragazzi, chiedendo loro di dargli tutti i soldi in loro possesso», prosegue nel racconto Fazzini. «Questi però hanno risposto che soldi non ne avevano, così questo personaggio ha pensato bene di scardinare l’armadio e di prendere quei pochi denari presenti (qualche centinaia di euro) e dei medicinali per poi fuggire. Prima però ha gettato lo stesso armadietto fuori di casa».
Gli stessi disabili hanno subito segnalato l’accaduto ai responsabili della cooperativa, che hanno negato di aver inviato persone in casa e che quindi hanno subito capito che si trattava di una truffa. Un episodio davvero spiacevole che lascia basito Fazzini.
«So che sono stati avvertiti i carabinieri dell’accaduto. E so anche che in giro ci sono parecchie telecamere di videosorveglianza. Mi auguro che questo soggetto, che era a volto scoperto e che sembrava quasi in preda a delle sostanze stupefacenti, venga acciuffato dalle forze dell’ordine attraverso la visione delle immagini registrate dalle videocamere collocate nella zona».