[1] J. Sinner b. F. Tiafoe 7-6(4) 6-2
Cincinnati si tinge di azzurro: è Jannik Sinner il campione dell’edizione 2024 del Western & Southern Open. Per il numero uno del mondo è il quinto titolo del 2024, il quindicesimo della carriera, nonchè il terzo Masters 1000 dopo Canada 2023 e Miami 2024. L’altoatesino è ovviamente il primo italiano in grado di vincere in Ohio. L’alloro è stato ottenuto grazie alla vittoria in due set nella finale contro Frances Tiafoe: a un primo set combattuto è seguito un secondo set senza storia. La “vera” finale, per la difficoltà e la valenza dell’incontro, è stata probabilmente la semifinale vinta contro Sascha Zverev. In generale, Sinner arriva al titolo al termine di una settimana complicata, in cui non ha espresso il suo miglior tennis ma ha vinto di testa, tenendo duro nei momenti di difficoltà e trovando sempre la soluzione giusta nelle fasi più importanti. Un successo che non può che aumentare la confidenza in vista dello US Open, con la speranza che nei prossimi giorni l’azzurro possa fugare del tutto i piccoli dubbi riguardanti la condizione fisica.
SIN-SATIONAL
— Tennis TV (@TennisTV) August 19, 2024
The moment @JannikSin defeated Frances Tiafoe 7-6 6-2 for his first #CincyTennis title and 15th overall! pic.twitter.com/yWZ7wh1MFm
Jannik parte così così al servizio, e nel primo game deve subito salvare due palle break. L’azzurro si tira fuori dalla buca (1-0) e poi prova a insidiare il servizio di Tiafoe nel quarto game, salendo 0-30, ma stavolta è il padrone di casa a salvarsi, rigorosamente tenendo lo scambio entro i tre colpi (2-2). La sensazione, infatti, è che quando Jannik inizia a imporre il suo ritmo dal fondo possa fare la differenza con semplicità. E il servizio dell’italiano, tolto il primo game di rodaggio, ingrana bene: l’allievo di Vagnozzi alterna le traiettorie con efficacia e soprattutto quella al corpo si rivela utile contro un giocatore dalla mobilità non eccezionale come il ragazzone del Maryland. Nel nono game arriva però un altro passaggio a vuoto: Sinner perde il dritto su una palla senza peso e concede una palla break, ma la salva con un ottimo dritto in spinta su uno slice americano e sale 5-4. In questa fase, Jannik sembra pagare ancora dazio ai problemi all’anca che si trascina dietro da tempo, palesando in qualche istante una certa rigidità. Ma nei momenti chiave della partita Jannik alza il livello: lo si vede nel dodicesimo game, quando Jan esce vincitore da uno scambio da 33 colpi per arrivare alla prima palla break, che vale anche il set, ma sulla seconda palla di servizio dell’americano il nostro regala una risposta di rovescio lunga. Tiafoe non si fa pregare, col dritto lungolinea fa un buco per terra e sale 6-6. Jannik fa subito il minibreak con un dritto lungolinea in allungo vincente, ma poi lo restituisce con un altro errore banale di rovescio. Però sul 4-4 un paio di punti alla Sinner, vinti in apnea, regalano due set point al nostro: è buono il primo, dopo che Tiafoe mette lungo un rovescio. 7-6 in 55 minuti.
Tiafoe accusa il colpo dell’aver perso un set così combattuto. Uno scenario non certo infrequente, in situazioni del genere. Nel primo game del secondo set l’americano concede qualcosa e abbassa la concentrazione: così arriva subito il break a favore dell’azzurro (1-0). Il gioco di Sinner invece decolla, Jannik applica i suoi schemi, si scrolla di dosso la tensione e conferma facilmente il break (2-0). Come spesso accade, il tennis è un gioco di equilibri: più uno scende di livello, più l’altro sale. Così Sinner ha un’altra palla break nel quinto game, Tiafoe si salva con un nastro vincente ma poi ne regala un’altra con una brutta volée di rovescio. Qui lo aiuta Sinner con un errore evitabile di rovescio in manovra. Il game si allunga, l’americano ha tre palle del 3-2 ma non le concretizza e alla terza palla break è Sinner a prendersi di forza il 4-1 pesante con un dritto lungolinea vincente. Da qui in poi è pura accademia, o ko tecnico come dir si voglia. Con una serie di undici punti a zero, Sinner arriva a match point, ma qui c’è una reazione di orgoglio di Tiafoe, che di rabbia risale e tiene il servizio (5-2). Poco male, perché Jannik chiude la pratica tenendo il servizio a zero poco dopo, e dopo una prima centrale vincente può alzare le braccia al cielo.