C’è un modo migliore per presentarsi a uno Slam rispetto a vincere il Master 1000 che lo precede? Sì, ed è vincerlo pur non avendo ancora raggiunto la miglior condizione possibile, all’interno di un percorso di crescita progressiva che può portare ancora più lontano. È stata questa la settimana che ha vissuto Jannik Sinner a Cincinnati, dove è arrivato con la consapevolezza di “non poter fare miracoli“ (parole sue a Montreal, poco più di una settimana fa). Se n’è andato, in direzione New York, con il quinto trofeo della stagione (mai nessun italiano come lui) e il terzo Masters1000 della carriera. Jannik Sinner è sempre più leggenda, sempre più n°1 del mondo (2300 punti di vantaggio su Djokovic e 2400 su Alcaraz).
“È stata una settimana difficile e dura, sono contento“ – ha detto l’altoatesino al termine del match. “Mentalmente è stata dura, tutti e due eravamo provati dalle semifinali: ma nei momenti chiave sono riuscito a portare a casa i punti importanti. La cosa di cui sono più orgoglioso di come ho gestito le situazioni in campo, non solo oggi ma tutta la settimana. In questi giorni ho avuto diversi alti e bassi, in ogni match ho avuto dei problemi e sono contento di averli superati. Lo US Open? Spero di recuperare ed essere pronto. Sono contento della posizione in cui mi trovo e spero di mostrare un buon tennis anche a New York“, ha aggiunto Jannik.
Il numero uno del mondo ha poi risposto alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa del post-partita.
D: Settimana fantastica. Come ti senti dopo questa vittoria?
Sinner: “E’ stato un torneo molto duro con diverse partite combattute durante l’intera settimana. Sono molto contento di questo. Vediamo cosa succederà a New York, dove cercherò di essere nella migliore forma possibile, ma sono molto felice”.
D: So che continuiamo a parlare di anca e di come è stata la sua estate, ma immagino che debba essere una bella sensazione per te avere questi risultati, considerando tutto questo.
Sinner: “Sì, alla base c’è sempre la stessa cosa: cerchiamo di fare del nostro meglio, giorno dopo giorno, per essere nella migliore forma possibile. Sono stato malato, ho saltato le Olimpiadi, poi ho avuto una settimana difficile a Montreal, ma sono venuto qui il più fiducioso possibile, cercando di giocare una partita alla volta, vedendo come reagiva il mio corpo reagisce e quindi sono molto felice della prestazione di oggi. Ieri ho giocato un match lungo, quindi non sapevo esattamente cosa aspettarmi oggi, ma il mio corpo ha reagito bene”.
D: All’inizio dell’incontro nascondevi il viso dietro l’asciugamano. Era perché aveva bisogno di concentrarsi su qualcosa di particolare?
Sinner: “Sì, c’erano molti pensieri che mi passavano per la testa oggi, quindi ho cercato di concentrarmi per proiettarmi in una posizione buona che mi facesse stare tranquillo. Non tutti i giorni sono uguali. Ogni giorno è una sfida diversa, anche mentale. Quindi ho cercato di rimanere il più calmo e il più raccolto possibile. E credo che questa sia stata la chiave oggi”.
D: Hai passato gli ultimi due anni cercando di avvicinarti ai vertici di questo sport. Come è cambiata la tua mentalità da quando sei numero uno?
Sinner: “Sì, la situazione è cambiata un po’, ad esempio nella percezione della pressione. Ma, sai, nella mia testa, so che devo ancora migliorare alcune cose. Contro certi giocatori fatico molto ed il fatto che devo migliorare è sempre nella mia mente, in ogni sessione di allenamento, con la prospettiva di capire cosa funziona meglio nelle varie condizioni. Questo ti dà la spinta per svegliarsi la mattina, cercando di fare sempre meglio. E sono contento che ci siano avversari che mi mettono in difficoltà perché mi spingono a trovare una soluzione. Ogni torneo è diverso, quindi vediamo come sarà a New York. La prima partita sarà difficile come sempre. Poi vedremo cosa riusciremo a fare”.
D: È il quinto titolo della stagione, e la tua seconda vittoria in un ATP Masters 1000. Come sfrutterai questo slancio in vista dello US Open?
Sinner: “Ho provato sensazioni simili prima di Wimbledon vincendo ad Halle, anche se si trattava di un 500. Qui la superficie è un po’ diversa rispetto a quella che troverò a New York. Sicuramente le sensazioni sono positive ma nella mia testa so che è che a New York sarà tutta un’altra situazione rispetto a qui. È uno Slam, con partita su cinque set e anche la pressione è po’ diversa. Ma sono abbastanza tranquillo e fiducioso per affrontare questo torneo cercando di giocare con una mentalità positiva nel modo più rilassato possibile. Poi vedremo cosa riuscirò a fare”.