SAPPADA. Sulla strada regionale 355 al km 39+800, dove martedì 6 agosto è caduta la frana che ha invaso il manto stradale, il traffico è in via di riapertura mentre continuano i lavori, ricominciati alle 8 di giovedì 8 agosto.
Tremila metri cubi si sono riversati sulla carreggiata in località Acquatona proprio al confine tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, andando poi a finire nell’orrido, dopo aver divelto il guardrail.
La furia del temporale che si è abbattuto sulla località montana dalle 23 di martedì 6 agosto, ha provocato la frana che fortunatamente non ha coinvolto persone: in quel momento infatti, su quel tratto di strada regionale, non transitavano veicoli.
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Tra martedì 7 e mercoledì 8 agosto, poi, sono scesi ancora dei detriti, definiti fisiologici a causa della grande calata di materiale e del nuovo maltempo. A causa della frana sono caduti anche dei grandi massi: due in particolare dovranno essere demoliti e un terzo dovrà essere tolto perché ostruisce il passaggio del rio Acquatona che passa sotto la strada.
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Presente sul posto per il sopralluogo anche l'assessore alla Protezione civile Riccardo Riccardi che ha parlato delle frane di Sappada e della Val Pesarina, quest'ultima più colpita per la quantità di materiale caduto e per le operazioni di intervento. Per dei fenomeni che ormai sono «una caratteristica di queste stagioni con precipitazioni brevi, improvvise ma molto violente», ha detto Riccardi che ha confermato come comunque la macchina si sia subito messa in moto. «Ora noi facciamo una valutazione per la messa in sicurezza. Per quanto riguarda Sappada, si procede in senso alternato per permettere al cantiere di lavorare».
Molto più complicata, come detto, la situazione in val Pesarina dove su strada c'è «quasi una ventina di volte il materiale caduto a Sappada, un materiale diverso». A complicare le cose, ha spiegato l’assessore, anche la «viabilità più complessa per la presenza del tornante».
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«Attorno alle 15 dovrebbe riprendere la viabilità sulla strada regionale 355 – spiega il sindaco di Sappada Alessandro De Zordo –, ormai i lavori stanno per essere completati e anche la messa in sicurezza. Per quanto riguarda la strada provinciale per le sorgenti del Piave i prossimi due giorni sarà accessibile solo a pedoni e a biciclette e dalla giornata di sabato 10 agosto mattina invece verrà riconsentito l'accesso anche alle auto».
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Immediati sono stati gli interventi fin dalle prime ore, dapprima dei volontari dei vigili del fuoco di Sappada che, con il camion e la torre faro, hanno illuminato l’area colpita dal movimento franoso, per consentire al Soccorso alpino della stazione sappadina di verificare se fossero rimaste coinvolte persone.
Scongiurata questa possibilità e sopraggiunti gli effettivi del comando dei vigili del fuoco di Santo Stefano, sono stati avviati i controlli e le operazioni per lo sgombero della strada chiusa al traffico per e dal Veneto. Sul posto anche i carabinieri di Forni Avoltri e il personale di Fvg Strade e Veneto Strade.
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Poco dopo l’1 di notte di mercoledì 7 agosto erano operativi tutti i mezzi per liberare la strada interrotta alla viabilità tra cui tre escavatori, una pala e quattro camion di Fvg Strade. L’assessore al Territorio di Sappada Pietro Piller Roner e il sindaco Alessandro De Zordo e il vice Silvio Fauner hanno raggiunto i soccorritori per fare il punto della situazione.
Altre frane, di minore entità, hanno riguardato la Val Sesis bloccando anche qui la viabilità che conduce alle Sorgenti del Piave. Mercoledì 7 in mattinata si sono recati sul tratto della sr355 interessata dall’evento calamitoso anche il presidente di FVG Strade Simone Bortolotti, il direttore generale Sandro Didoné e la responsabile divisione esercizio Alessandra Biondin.
Le intense piogge hanno causato anche una colata detritica del ghiaione di Rio Bianco sulla sr 465 della Forcella Lavardet in località Rio Bianco nell’alta Val Pesarina. Ha trascinato sulla viabilità 10 mila metri cubi di materiale che hanno raggiunto due tornanti, in corso i lavori per rimuoverli.
La strada non è transitabile dalla Val Pesarina (a nord dell’abitato di Pesariis) verso Pradibosco – Pian di Casa, Sauris e Cadore e viceversa. Chi deve raggiungere il Rifugio De Gasperi o rincasare può farlo da Sauris o Vigo di Cadore.
La colata capita in un momento di intenso traffico turistico, questo è il periodo più gettonato, senza contare il corso di roccia al Rifugio De Gasperi. «C’è stato un temporale violento verso mezzanotte – ricostruisce la sindaca di Prato Carnico, Erica Gonano – con precipitazioni copiose. Sono stata informata da Fvg Strade della colata detritica».
Già il 12 luglio si era verificata una colata che era uscita dalla sua sede naturale, fermandosi a bordo strada. Subito erano scattati gli approfondimenti anche geologici necessari. Ora andrà messa in sicurezza l’arteria e individuato il sito dove depositare il materiale.