L’Italia cala le ultime carte da medaglia nell’edizione parigina dei Giochi e fra queste c’è sicuramente la 4×100 maschile che è campione olimpica in carica e vice-campione mondiale a Budapest. Anche le ragazze della velocità ci provano per l’accesso in finale.
Sveva Gerevini riporta l’Italia in una prova multipla ai Giochi Olimpici. Oggi inizia il suo percorso nell’eptathlon con l’obiettivo di migliorarsi rispetto al già ottimo risultato ottenuto agli Europei di Roma. Dopo i successi ottenuti a Rio e Tokyo, la belga Nafissatou Thiam è pronta a raggiungere un terzo trionfo olimpico, diventando la prima nella storia a superare la doppietta ai Giochi. Fresca del titolo europeo conquistato a Roma, Thiam affronterà avversarie di alto livello come la britannica Katarina Johnson-Thompson, due volte campionessa del mondo, e le medagliate di Budapest, la statunitense Anna Hall e l’olandese Anouk Vetter. Anche l’altra belga Noor Vidts e la svizzera Annik Kälin sono in corsa per un posto sul podio a Parigi. Tra le partecipanti figura anche la primatista italiana Sveva Gerevini, che ha brillato agli Europei di Roma, piazzandosi sesta dietro la giovane promessa olandese Sofie Dokter.
Non ci sono azzurre al via della qualificazione del getto del peso donne. Un gruppo di specialiste è in lizza per il titolo e il podio nel getto del peso. La cinese Gong Lijiao, vincitrice dell’oro a Tokyo e con undici podi nelle ultime dodici finali mondiali (tra Olimpiadi e Mondiali all’aperto), è tra le favorite. Tra le avversarie più agguerrite ci sono l’americana Chase Jackson-Ealey, due volte campionessa del mondo, e la canadese Sarah Mitton, detentrice del record nazionale. Anche l’olandese Jessica Schilder, campionessa europea a Roma, è una contendente da tenere d’occhio nonostante la sua irregolarità. Raven Saunders, argento a Tokyo, è tornata a misure eccellenti e punta a salire sul podio. Dopo il ritiro della leggendaria Valerie Adams, la Nuova Zelanda ripone le sue speranze in Maddison-Lee Wesche per ritornare ai vertici della disciplina.
A seguire sono in programma le serie di ripescaggi dei 100 ostacoli donne e inizia l’avventura della 4×100 femminile azzurra che nutre speranze di centrare la finale, vedremo con quale formazione. Dai Mondiali di Berlino 2009 fino a quelli di Budapest, passando per i Giochi di Londra, Rio e Tokyo, le medaglie d’oro nel 4×100 maschile sono state dominate dagli Stati Uniti (sei titoli) e dalla Giamaica (cinque titoli). L’ultima vittoria al di fuori di queste due nazioni risale al 2008, quando il Belgio conquistò l’oro a Pechino. Per i prossimi eventi, gli Stati Uniti e la Giamaica rimangono le favorite indiscusse, ma la Gran Bretagna, che ha ottenuto il bronzo sia a Rio che a Tokyo, e la Costa d’Avorio, mai così competitiva, sono pronte a sfidarle. Tra le altre squadre da tenere d’occhio ci sono una giovane e promettente Nigeria, l’Italia che si è piazzata quarta a Budapest, il Canada e la Francia, che giocherà in casa.
La staffetta 4×100 maschile italiana è campione olimpica in carica e vice-campione del mondo a Budapest. C’è grande attesa per il quartetto azzurro nella speranza che Jacobs possa dare il suo contributo, prima per centrare l’accesso in finale e poi per dare ancora una volta l’assalto alle medaglie. Il quartetto USA, guidato dal fenomenale Noah Lyles, punta a conquistare l’oro olimpico, assente dal loro palmarès sin da Sydney 2000. L’Italia, detentrice dell’oro olimpico di Tokyo e fresca di un argento mondiale a Budapest e un titolo europeo a Roma, si presenta tra i team più rodati per l’evento parigino. Per quanto riguarda la qualità tecnica nei cambi, il Canada, capitanato da Andre De Grasse, è ancora considerato superiore rispetto alla rinnovata Giamaica. Completano il gruppo dei possibili protagonisti i team asiatici di Cina e Giappone, il Sud Africa e la Gran Bretagna, tutti pronti a lasciare il segno nella competizione. A seguire il turno di ripescaggi degli 800 maschili.
In apertura della sessione serale sono in programma le semifinali dei 1500 femminili. Faith Kipyegon è pronta a fare la storia: la keniana, detentrice di numerosi record mondiali, è la favorita per la distanza e potrebbe vincere la sua terza Olimpiade consecutiva. Tra le principali concorrenti, troviamo l’australiana Jessica Hull, la britannica Laura Muir, le americane Nikki Hiltz, Elle St. Pierre e Heather MacLean, le etiopi Diribe Welteji e la giovane Birke Haylom. Inoltre, Hirut Meshesha o Gudaf Tsegay potrebbero competere, sebbene quest’ultima, come l’olandese Sifan Hassan, sia iscritta anche ai 5000 e 10.000 metri (Hassan è iscritta anche alla maratona) e potrebbe quindi scegliere di non partecipare alla distanza più breve. L’ultima europea a vincere è stata Kelly Holmes. Il record olimpico, naturalmente, appartiene a Faith Kipyegon, con un tempo di 3:53.11 stabilito a Tokyo.
Larissa Iapichino vuole essere grande protagonista nel salto in lungo donne. Serve probabilmente il personale azzurra per sognare il podio. Alla luce dei risultati di questa stagione, la texana Tara Davis-Woodhall, argento mondiale, è una forte candidata per il successo. Tuttavia, la tedesca Malaika Mihambo, campionessa olimpica uscente, ha vinto l’oro europeo a Roma con una prestazione straordinaria. Sempre a Roma, Larissa Iapichino ha conquistato il suo secondo argento europeo, dopo quello indoor di Istanbul dell’anno scorso. Tra le iscritte spiccano anche le nigeriane Ese Brume, con tre podi tra Olimpiadi e Mondiali, Usoro e Ochonogor.
A seguire la finale del tiro del giavellotto maschile senza azzurri. A due anni dallo storico successo olimpico a Tokyo, l’indiano Neeraj Chopra ha aggiunto il titolo mondiale a Budapest e si presenta a Parigi tra i favoriti per l’oro, anche in base a quello che ha fatto vedere in qualificazione. Tra i suoi principali avversari ci sono il ceco Jakub Vadlejch, che ha finalmente ottenuto il suo primo successo globale all’Europeo di Roma, e il tedesco Julian Weber, argento a Roma in giugno. Il gruppo dei candidati a ruoli importanti include anche il pakistano Arshad Nadeem, argento mondiale e autore di un buon esordio a Parigi in Diamond League, e il due volte campione del mondo Anderson Peters, proveniente da Grenada. Dall’area centroamericana, uno specialista che ha già vinto un’Olimpiade, il trinidegno Keshorn Walcott, oro a Londra. Inoltre, il brasiliano Pedro Rodrigues, primatista sudamericano, potrebbe sorprendere.
Tra i grandi momenti di una serata senza tregua c’è la finale dei 200 uomini. Il cerchio dei probabili protagonisti nel 200 metri ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 si restringe con la presenza del super-trio statunitense composto da Noah Lyles, Kenneth Bednarek e Erriyon Knighton, insieme al botswano Letsile Tebogo, bronzo mondiale, e al campione olimpico uscente, il canadese Andre De Grasse, che ha recentemente ritrovato la forma migliore. Desta curiosità lo stato di forma del britannico Zharnel Hughes, reduce da un infortunio pre-Europeo. L’Africa si prepara a dare battaglia per la finale, oltre a Tebogo, con numerosi talenti che emergono dall’universo NCAA: l‘ugandese Tarsis Orogot, già titolato U20, e la coppia dello Zimbabwe composta da Tapiwa Charamba e Ngoni Makarawe, oltre all’ivoriano Gue-Arthur Traoré. Va notato che un duecentista statunitense non conquista l’oro olimpico da vent’anni, aggiungendo ulteriore suspense alla competizione.
A seguire la attesissima finale dei 400 ostacoli donne. La campionessa olimpica Sydney McLaughlin-Levrone ha stabilito l’ennesimo primato del mondo con un tempo di 50.65. Pochi giorni dopo, l’iridata di Budapest Femke Bol ha risposto con un nuovo primato europeo di 50.95, diventando la seconda donna a scendere sotto i 51 secondi. Non è improbabile che, per vincere, entrambe dovranno ulteriormente migliorarsi. Oltre alle due superstar, la stagione vede protagoniste anche altre atlete di alto livello, come l’altra statunitense Anna Cockrell e la giamaicana Rushell Clayton. Negli ultimi mesi, si è fatta notare anche la bahrainita ex-nigeriana Kemi Adekoya, che a Budapest ha ottenuto il quarto posto con tre record asiatici consecutivi.
L’ultima finale di serata sono i 110 ostacoli. Il tre volte campione del mondo Grant Holloway è alla ricerca del titolo olimpico, l’unico che manca nella sua bacheca, sfuggitogli a Tokyo a causa di un raro errore che ha permesso al giamaicano Hansle Parchment di vincere l’oro. Parchment ha seguito le orme del connazionale Omar McLeod, precedente campione olimpico. Holloway, insieme agli altri statunitensi Daniel Roberts e Freddie Crittenden, ha impressionato ai Trials, con tutti e tre gli atleti che sono scesi sotto i tredici secondi per la prima volta. L’italiano Lorenzo Simonelli, campione d’Europa, si è confermato a livelli assoluti, finendo sette centesimi dietro Holloway al meeting di Monaco. L’Europa non vince l’oro olimpico nei 110 metri ostacoli dal 1980 (edizione boicottata dagli USA) e, prima ancora, dal 1976 con il francese Guy Drut a Montreal. Tra i giamaicani, il più quotato al momento è Rasheed Broadbell, che ha già battuto Holloway in gare di meeting nelle stagioni passate. Inoltre, l’Europa ha altre stelle emergenti, come il francese Sasha Zhoya e lo spagnolo Enrique Llopis, che sta dimostrando una crescente autorevolezza, attualmente prevalente sull’altro grande interprete spagnolo, Asier Martinez.