I Servizi segreti russi arruolano in Occidente per mezzo di canali Telegram e pagano informatori e sabotatori senza mai incontrarli, con criptovalute. È quanto emerge da un’inchiesta condotta dal giornale on line polacco OKO.press. Due persone incaricate da OKO.press, spacciandosi per simpatizzanti e disponibili, hanno preso contatto con un canale di reclutamento russo sulla piattaforma di social media Telegram. I russi, presentandosi come combattenti Wagner (anche se probabilmente erano ufficiali dei servizi russi), ci sono cascati. Hanno iniziato a parlare delle azioni di sabotaggio che gli informatori avrebbero dovuto compiere in Polonia.
OKO.press è in possesso delle registrazioni di queste conversazioni. Conversazioni che provano come i servizi russi cercano persone in Polonia e nei paesi dell’Europa occidentale, a cui ordinano di appiccare incendi, distruggere elementi di infrastrutture e attrezzature, organizzare pestaggi, spiare i movimenti delle truppe e i percorsi dei convogli militari.
“Queste sono vere azioni terroristiche.. A mio parere, diventeranno sempre più intense”, afferma il generale Piotr Pytel, ex capo del servizio di controspionaggio militare, a cui OKO.press ha chiesto di commentare i materiali acquisiti dal giornale. “A quanto pare i servizi russi hanno ricevuto il via libera per questo tipo di attività di sabotaggio in Europa occidentale. La Russia – ha aggiunto – è diventata un Paese terrorista che non risponde ad alcuna regola”.
Risultati chiave dell’inchiesta:
Sulla piattaforma Telegram è attivo un canale attraverso il quale i servizi russi reclutano persone dai Paesi dell’Europa occidentale per compiere azioni di sabotaggio. Il reclutamento è tecnicamente semplice, ma Mosca non appare in grado di controllare i “volontari”.
I funzionari russi stanno offrendo migliaia di dollari per condurre una grande azione terroristica in Occidente. Pagano in criptovalute.
I servizi russi sono interessati a informazioni sui movimenti delle truppe, sui trasporti militari e sui depositi di armi. Tuttavia, pagano di più per le tipiche azioni di sabotaggio, come gli attacchi incendiari a elementi di infrastrutture critiche.
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