“Ho ricevuto dalla Federazione italiana nuoto la comunicazione dell’esclusione della candidatura alla presidenza, per averla presentata oltre i termini, anche se oltre i termini c’è stata solo la rettifica a una presentazione inoltrata entro la scadenza”. Così Fabio Rampelli che annuncia ricorso e spiega la dinamica dell’incidente. “Faccio presente, senza alcuna polemica, che la decisione è stata presa dal segretario generale, direttamente nominato dal presidente uscente. Tanto per far capire quante anomalie da riformare esistano nella Federnuoto”, dice il vicepresidente della Camera in una nota.
“Presenterò certamente ricorso, che verrà però esaminato da un organismo sempre di nomina del presidente uscente, tanto per confermare i dubbi precedenti. Tuttavia voglio essere ottimista e auspicare che una delle Federazioni sportive più importanti d’Italia possa avere uno sfidante e non un unico candidato come capita in Corea del Nord. Rimango con umiltà a fare il mio lavoro, a disposizione di un mondo che merita trasparenza, equità, modernizzazione, efficienza, sostegno alle società di base e democrazia”. Infatti – aggiunge Rampelli in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente Paolo Barelli – nessuno può dire con arroganza dire “Rampelli il presidente della FIN non lo farà mai” perché il voto è prerogativa unicamente delle società sportive. Così come è una cafonata strumentalizzare le medaglie olimpiche: è noto che i successi degli atleti si conquistano con gli allenamenti e con i sacrifici di società e tecnici”.
“Il mio riferimento alla parola ‘umiltà’ – continua l’esponente di FdI, ex azzurro di nuoto – non è casuale viste le cadute di stile di queste ore. Preciso al riguardo di non aver mai cessato di frequentare il circuito degli sport acquatici, per i quali mi sono battuto anche nel ruolo istituzionale che ricopro. Forse l’ho fatto più dalle vasche che dai palazzi della Fin, ma questo mi gratifica. Preciso di avere a cuore la democrazia che, come testimoniano le leggi per l’elezione di sindaci e governatori, si fonda sull’alternanza mentre un presidente che ha un ‘mandato perpetuo’ non può offrire alcuna garanzia di equilibrio e trasparenza. Lo testimoniano la sospensione per oltre un anno da parte della Federazione internazionale e la condanna definitiva della Corte dei conti”.
Infine un impegno. “Se i ‘giudici interni alla Federazione’ giungeranno a confermare la mia esclusione definitiva, mi trasformerò in una Scheda bianca vivente volta a non far conseguire il 67% all’uscente per andare con nuove candidature plurali dopo 60 giorni. Sarà una campagna impersonale, come quelle che piacciono ai mediani di spinta, ancora più affascinante, ancora più efficace”.
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