Paola Egonu, 8: non sempre efficace, ma è l’unica giocatrice della serata ad attaccare con una buona continuità. Mette a segno 19 punti, con un ace e un muro. Servirà un rendimento ancora migliore in semifinale: può e deve crescere ulteriormente.
Alessia Orro, 6,5: meno bene dei match precedenti, forse condizionata da una partita spartiacque per la storia della pallavolo tricolore. Soprattutto all’inizio manca l’intesa con le compagne, costrette sovente a rifugiarsi in pallonetti che la difesa serba intercetta con facilità. Poi gradualmente riesce a scuotersi ed il gioco comincia finalmente a diventare più fluido.
Anna Danesi, 6,5: realizza tre muri in momenti delicati della partita. Sempre con il muro riesce a sporcare tanti attacchi della Serbia. Chiude con 6 punti e mettendo a referto anche un ace.
Myriam Sylla, 6: vive una serata molto difficile. Viene presa di mira e fatica in ricezione come non le accadeva da tempo. Di conseguenza perde fiducia anche in attacco. La generosità non manca mai, si fa notare con alcune difese veramente eccezionali, una addirittura lanciandosi verso la panchina. Se l’Italia vorrà sognare ancora più in grande, con la Turchia servirà una Sylla ben diversa.
Sarah Fahr, 6: in attacco non sembra così convinta. Orro la cerca con insistenza, ma solo verso il finale di partita inizia ad andare a segno con una certa continuità. Molto meglio quando deve intercettare dei palloni a muro.
Caterina Bosetti, 6,5: sta crescendo partita dopo partita, e questa è un’ottima notizia. In ricezione e difesa è tornata la Bosetti che conosciamo, in attacco solo a sprazzi. Ma è già un’altra giocatrice rispetto ai primi due match della fase a gironi, dove era condizionata da un problema al ginocchio.
Monica De Gennaro, 6,5: il fatto che abbia sbagliato una ricezione è una notizia…In generale, all’inizio sembra fare fatica persino lei. Poi si accende e contribuisce a rendere imperforabile la difesa italiana, la vera arma che ha annichilito le velleità della Serbia.
Ekaterina Antropova, 7: chiamata in causa per spezzoni di partita con il ‘doppio cambio’, ha il merito di mettere a segno 5 punti e, soprattutto, risultare decisiva nel finale dell’infuocato primo set, risolto solo ai vantaggi.