È Tim Walz, il governatore del Minnesota, la scelta di Kamaka Harris come vice nella corsa per la presidenza. L’annuncio è arrivato nella mattina di Washington. Walz era rimasto in corsa con il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro. Alla fine, la candidata democratica ha optato per un politico esperto, un democratico progressista che la potrà aiutare negli Stati del Midwest, fondamentali per la vittoria il 5 novembre. I due, Harris e Walz, appariranno stasera a un evento elettorale in Pennsylvania.
Walz, 60 anni, è un ex membro della Guardia nazionale ed ex insegnante. Negli scorso giorni, è improvvisamente assurto agli onori delle cronache politiche nazionali, diventando uno dei candidati più forti al ruolo di vice di Harris, con una serie di attacchi particolarmente violenti contro Donald Trump e J.D. Vance. Ha fatto il giro del web e dei social la sua definizione degli sfidanti repubblicani come di due “tipi strani”. Politicamente, Walz sarà in grado di attrarre gli elettori bianchi, working class e delle zone rurali. Il suo profilo è particolarmente progressista. Come governatore, ha sostenuto politiche per i pasti scolastici gratuiti e per l’ampliamento dei congedi retribuiti per i lavoratori. Il Minnesota, il suo Stato, è solidamente democratico, ma vicino al Wisconsin e al Michigan, due Stati in bilico tra democratici e repubblicani, che Kamala Harris deve assolutamente conquistare, se vuole salire alla Casa Bianca.
Mai come quest’anno, la scelta del vice è stata importante. Il ritiro di Joe Biden, la candidatura di Harris hanno sicuramente dato nuovo slancio alla campagna democratica. Ma Harris aveva comunque bisogno di un compagno di corsa presidenziale dal profilo alto. Walz sembra ridpettare le attese. Quattro governatori, un senatore e un segretario dell’amministrazione Biden, erano gli iniziali candidati al posto. La scelta, nel week end, si era ristretta a Walz e Shapiro, il governatore della Pennsylvania, in grado di portare a Harris uno Stato importante, il suo, ma con un handicap. Shapiro ha infatti preso posizione in modo particolarmente forte a favore di Israele, nel conflitto a Gaza, e questo avrebbe probabilmente allontanato gli elettori progressisti e gli arabi americani, fondamentali per la vittoria in Michigan. Durante il fine settimana, Harris ha incontrato il team dello studio legale Covington & Burling LLP, guidato dall’ex attorney general Eric Hder, incaricato di considerare i curricula dei candidati. La vice di Biden si è poi consultata con il marito, Doug Emhoff, con il cognato Tony West e con una ristretta cerchia di assistenti e consiglieri. Alla fine, la scelta è caduta su Walz.
Harris e Walz appariranno stasera, per la prima volta insieme, a Philadelphia. Partirà poi un tour di cinque giorni in diverse città dei battleground states: Eau Claire, Wisconsin; Detroit, Michigan; Durham, Carolina del Nord; Phoenix, Arizona; e Las Vegas, Nevada, con comizi nei campus universitari, nei college neri, nelle sedi sindacali, nei pub e diner. Nelle ultime ore, a favore della candidata democratica, si sono dichiarati anche diversi repubblicani, tra cui ex funzionari di Trump alla Casa Bianca Stephanie Grisham e Olivia Troye e la ex governatrice del New Jersey Christine Whitman. Nel fine settimana Harris volerà per una serie di comizi in Arizona, North Carolina, Georgia, un segnale di come il rinnovato slancio democratico miri a rimettere in gioco Stati che sembravano ormai solidamente sotto il controllo di Trump.
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