La riqualificazione delle mura è il cantiere simbolo fra quelli aperti a Treviso con il Pnrr. L’obiettivo finale è la candidatura Unesco, creando un museo en plein air. E un passaggio chiave, in tal senso, è rappresentato, in questi giorni, dalla realizzazione dei vialetti pedonali nel tratto Nord della cinta cinquecentesca.
Realizzati in materiale drenante e con una colorazione – tendente al giallo, diversa dal semplice ghiaino – concertata con la Soprintendenza. Si trovano in prossimità delle mura, nelle zone verdi a ridosso. L’obiettivo è concluderli nel più breve tempo possibile, in modo da riaprire ai bambini l’area giochi di Fra’ Giocondo, attualmente recintata per via del restauro.
«Proseguono restauro e valorizzazione delle mura cittadine. In questo momento è in corso la realizzazione dei vialetti per poter rendere fruibile la parte antistante», scrive il sindaco Mario Conte su Facebook, documentando con foto la nuova fase dei lavori, «un cantiere importantissimo che permetterà di consegnare alla comunità un contesto meraviglioso, parte integrante del nostro patrimonio storico e architettonico».
I lavori di restyling delle mura sono iniziati lo scorso marzo: interessati sono circa tre chilometri della cinta, l’importo totale è pari a circa 7 milioni di euro, grazie ai finanziamenti assicurati dal Pnrr. Dovranno essere conclusi entro la fine del 2025 (il Pnrr impone tempistiche precise).
Obiettivo dell’amministrazione Conte è dare vita a un vero e proprio museo a cielo aperto, con il restauro delle porzioni più compromesse e la realizzazione di spazi pubblici: un progetto che comprende percorsi esterni, ponti e passerelle.
Il tutto finalizzato alla candidatura delle mura a patrimonio Unesco, all’ottica di una città sempre più a vocazione turistica.
L’intervento principale coincide con le sezioni Nord ed Est della fortificazione simbolo di Treviso: dalla pulizia al consolidamento dell’opera con tecniche di restauro conservativo. Fra i primi obiettivi, risanare i tratti murari dagli attacchi delle erbe infestanti.
Ma, elemento ancor più importante, non ci si vuole limitare al semplice restauro: il progetto prevede la valorizzazione delle mura, dai punti di accesso ai percorsi pedonali. Le basi per inseguire il sogno Unesco.
I nuovi vialetti, che prendono il posto dei precedenti collegamenti in ghiaino, sono realizzati in Levocell, materiale altamente drenante: al calcestruzzo si aggiunge una miscela di additivi chimici e fibre sintetiche che incrementano la resistenza al tempo della pavimentazione.
La colorazione, vicina al giallo, è stata scelta fra sette opzioni diverse, sentito il parere della Sovrintendenza. Conclusi i vialetti del tratto Nord, si proseguirà a Est. Tassello preziosi sulla strada della rigenerazione di un gioiello del capoluogo.