Almeno cinque soldati americani sono stati feriti durante un attacco contro una base militare in Iraq questa notte, hanno riportato funzionari statunitensi alla Reuters, mentre il Medio Oriente si prepara a una possibile nuova serie di attacchi da parte dell'Iran e dei suoi alleati dopo l'uccisione, avvenuta la scorsa settimana, di figure di rilievo dei gruppi terroristici Hamas e Hezbollah.
Due razzi Katyusha sono stati lanciati contro la base aerea di al Asad, nell'Iraq occidentale, secondo due fonti della sicurezza irachena. Una di queste fonti ha affermato che i razzi sono caduti all'interno della base. Non è chiaro se l'attacco sia collegato alle minacce di rappresaglia dell'Iran per l'uccisione del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh. I funzionari statunitensi, che hanno parlato con Reuters sotto condizione di anonimato, hanno riferito che uno degli americani feriti è in gravi condizioni, ma circolano voci non ancora confermate che sostengono che ci sarebbero due soldati morti.
La settimana scorsa, gli Stati Uniti hanno effettuato un attacco in Iraq contro coloro che, secondo i funzionari americani, erano militanti pronti a lanciare droni e costituivano una minaccia per le forze statunitensi e della coalizione. Chi è stato a lanciare i missili stanotte contro la base USA? Potrebbe essere stata la Kataib Hezbollah, una delle numerose milizie filo-iraniane attive tra Iraq e Siria, considerata una delle più organizzate e numerose in un contesto caratterizzato da molti gruppi che sono qualche volta alleati e allo stesso tempo in competizione, ma tutti finanziati e guidati, in misura più o meno diretta, dalle Guardie rivoluzionarie iraniane, la forza militare più potente dell'Iran, che esercita una notevole influenza in tutta la regione. Vari gruppi di milizie filo-iraniane attaccano obiettivi statunitensi da anni, ma hanno intensificato e aumentato la frequenza di questi attacchi dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas. Dopo il 7 ottobre, ci sono stati più di 150 attacchi, condotti con razzi, droni e missili balistici a corto raggio. Tali attacchi hanno subito un rallentamento dopo che tre soldati americani sono stati uccisi in un attacco con drone contro un piccolo avamposto statunitense in Giordania. In seguito, gli Stati Uniti hanno risposto in modo significativo, colpendo 85 obiettivi in sette diverse località.
Durante una telefonata avvenuta questa notte, il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, e il Ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, hanno concordato, secondo quanto riportato in una dichiarazione del Pentagono, che l'attacco «costituisce una pericolosa escalation che evidenzia il ruolo destabilizzante dell'Iran nella regione». Joe Biden, subito informato, ha affermato su X: «Poco fa io e la vicepresidente siamo stati informati nella Situation Room sugli sviluppi in Medio Oriente. Abbiamo ricevuto aggiornamenti sulle minacce poste dall'Iran e dai suoi alleati, sugli sforzi diplomatici per ridurre le tensioni regionali e sui preparativi per supportare Israele qualora venisse nuovamente attaccato. Abbiamo anche discusso i passi che stiamo intraprendendo per difendere le nostre forze e rispondere a qualsiasi attacco contro il nostro personale nel modo e nel luogo che preferiamo». Infine, negli ultimi giorni, l'Iran ha spostato lanciamissili e condotto esercitazioni militari in preparazione di un attacco contro Israele. Secondo il Wall Street Journal, che cita funzionari statunitensi, tutto indica che Teheran si sta preparando a condurre un attacco nei prossimi giorni.