Si sono ufficialmente chiusi i Giochi Olimpici di Parigi 2024 per quanto riguarda il nuoto. Come sempre la prima settimana sotto i Cinque Cerchi vede protagonista la vasca e, come successo anche a Tokyo, l’Italia è stata protagonista dell’evento. Sesta posizione complessiva nel medagliere con 2 ori, 1 argento e 2 bronzi, e la sensazione che la squadra nel suo complesso sia cresciuta ulteriormente, sommando finali e prestazioni di spessore.
Tempo di bilanci, quindi, per il nuoto azzurro. In questo caso arriva puntuale l’analisi del direttore tecnico della squadra azzura, Cesare Butini: “Al di là delle medaglie, che ovviamente sono sempre un buon termometro, abbiamo ottenuto tre quarti posti e qualche nono posto che ci fanno rammaricare. La squadra si è comportata benissimo, lo staff si è rivelato una risorsa fondamentale per guidare la squadra”. (Fonte: FIN). “Abbiamo chiuso con un grande Gregorio Paltrinieri – l’attestato di stima del DT – il nostro capitano che ha costretto Fink a stabilire il record del mondo per batterlo”.
Dalle soddisfazioni alle delusioni seppur parziali: “Non abbiamo avuto controprestazioni eclatanti se non l’eliminazione della staffetta mista maschile in cui i campioni olimpici Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi non hanno brillato, così come Alessandro Miressi, tra gli sfortunati fermati al nono posto per un centesimo nei 100 stile libero”.
Passiamo al comparto femminile: “Complimenti anche a Benedetta Pilato, che ha nuotato un’ottima rana dimostrando di avere un grande futuro anche nella distanza olimpica, e a Simona Quadarella, che forse avrebbe potuto ottenere qualcosa in più nei 1500 con una gestione più oculata nella prima parte alla luce degli 800. Ma è stata bravissima, per continuità ed impegno, e ci sono anche gli avversari da applaudire”.
Una squadra che continua a ben figurare ed a crescere: “Sono sicuro che i ragazzi e le ragazze hanno dato il massimo. Stanno crescendo pure gli atleti più giovani, che cominceranno il nuovo quadriennio con esperienza ed entusiasmo. Desidero rivolgere un plauso ai tecnici che hanno dimostrato ancora una volta il valore degli allenatori italiani, che formano, seguono e preparano dalla base all’alto livello gli atleti che poi arrivano in nazionale, assicurando con il supporto delle società ciclicità di risultati. E’ stata sicuramente un’Olimpiade difficile. Non soltanto sotto l’aspetto tecnico e prestativo, ma anche e soprattutto logistico. Tra gli aspetti negativi i trasporti sicuramente sono stati i peggiori. Non avevano l’aria condizionata e spesso non erano in numero adeguato per garantire posti a sedere per tutti. Avevamo mediamente tre ore e mezza di pullman al giorno. Questo rappresenta certamente una difficoltà per tutti ma qualcuno ne ha risentito di più degli altri”.