Alice D’Amato ha conquistato la medaglia d’oro alla trave alle Olimpiadi di Parigi 2024, imponendosi nell’atto conclusivo di specialità andato in scena davanti ai 20.000 spettatori della Bercy Arena: prima donna italiana a salire sul gradino più alto del podio ai Giochi, al secondo alloro personale in una rassegna a cinque cerchi dopo l’argento di sei giorni fa nella gara a squadre. L’azzurra ha aperto un portone ed è entrata per sempre nell’antologia dello sport tricolore.
Alice D’Amato ha espresso tutta la propria soddisfazione attraverso i canali federali: “È una medaglia storica, c’è stata la fortuna degli errori delle altre ma io ho fatto il mio esercizio più pulito possibile. Vince chi riesce a fare meglio, ho colto l’occasione. Non cercavo la medaglia ma la rivincita per me stessa, per non avere niente da recriminare, alla fine di questa Olimpiade. Pesa quest’oro? Devo ancora metabolizzare tutto, adesso non riesco a crederci. Il nostro è stato principalmente un lavoro di gruppo, non saremmo riuscite a raggiungere l’argento a squadre senza una di noi. In questi anni siamo sempre state in alto, sono davvero contenta di quello che abbiamo conquistato“.
L’azzurra è ulteriormente entrata nel dettaglio: “Quando ho visto il punteggio ho pensato ‘non è vero’, ero sicura che Andrade fosse davanti. Tutti i sacrifici sono valsi la pena, rifarei tutto pensando di arrivare a vincere l’oro olimpico. Spero sia l’inizio di una grande serie di successi, per me e per tutta la squadra. Peccato che Asia non ci fosse, vorrei starle accanto, ripartire insieme e prenderci questa grande soddisfazione. Magari a Los Angeles? Un passo alla volta, una gara alla volta”.
La 21enne genovese ha poi concluso con un pensiero rivolto al papà: “Con i tanti infortuni a volte ho pensato di non poter andare avanti ma la ginnastica mi ha fortificato e lo dovevo fare. Mio papà era felice di quello che facevamo, sarebbe stato orgoglioso e lo abbiamo fatto anche per lui. Speriamo che queste vittorie diano ancora più attenzione alla ginnastica, uno sport bellissimo ma ancora poco valorizzato come dovrebbe. Il soprannome Fate? Nessuna polemica, noi siamo cresciute con questo soprannome e lo portiamo nel cuore“.