Il campo largo “va bene solo se alternativo alla destra”, nessun veto a Matteo Renzi ma “vogliamo rispetto”. Poi la doccia fredda ai compagni baldanzosi: “il governo non cadrà a breve, la destra è ancora forte nel paese”. Così Stefano Bonaccini, neo-eurodeputato e presidente del Pd, in una intervista al Corriere della Sera. “Non ho mai creduto ad alleanze messe assieme solo per battere gli avversari, senza condividere un programma e un progetto di governo del Paese. Per questo va costruita una coalizione di centrosinistra che non sia solo ‘contro’ la destra, ma alternativa a questa destra e a questo governo”.
Bonaccini poi dice chiaramente di non credere all’eventualità, che circola nelle file delle opposizioni e sui retroscena della stampa, che il governo Meloni possa cadere a breve. “La destra è comunque forte nel Paese e ha un’ampia maggioranza parlamentare. Ma – osserva il numero due del Pd – è un governo sempre più debole e in difficoltà, incapace di dare le risposte che gli italiani meriterebbero”. In casa frena sul campo largo, va bene solo se si trova un programma serio e comune. Conte dice no? Bonaccini risponde chiedendo rispetto. “Abbiamo già avuto segnali positivi alle amministrative, perché in molti comuni abbiamo vinto con uno schieramento che andava da Azione e Italia Viva, fino ad Avs ed al M5S, spesso con contributi anche di liste civiche. E la mia sensazione è che tra pochi mesi in Emilia-Romagna, in Umbria e anche in Liguria, possa proporsi proprio una larga alleanza di tutte le forze oggi all’opposizione del governo”.
Sulle presunte debolezze della squadra di governo e la possibilità che non arrivi a fine legislatura, il governatore emiliano dimissionario, non ha dubbi. “«Consiglio di tenere i piedi per terra, però è evidente che i risultati delle europee e delle amministrative hanno dimostrato che il Pd guidato da Elly è in buona salute. E che la sua ritrovata forza può agevolare la costruzione di un nuovo centrosinistra competitivo. Non credo però che il governo cadrà a breve perché la destra è comunque forte nel Paese e ha un’ampia maggioranza parlamentare. Ma è un governo sempre più in difficoltà, incapace di dare le risposte che gli italiani meriterebbero. Chi si ritiene alternativo a questa destra, così populista e sovranista, ha il dovere di trovare ragioni che uniscano, invece che dividere”. I
Il Pd accusa Giorgia Meloni di non aver tagliato veramente i ponti con il passato, Bonaccini spegne il fuoco. “Io – chiarisce – non ho mai detto che Giorgia Meloni è fascista. Registro invece che non vuole, non riesce o non può recidere il legame con mondi che le impediscono di affermare il valore fondativo dell’antifascismo per la nostra democrazia. E di denunciare la matrice neofascista che ha segnato la strategia della tensione”.
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