A Lampedusa soffia un vento diverso, le ondate migratorie sono crollate drasticamente e così anche gli sbarchi, come si evince da una cartina di tornasole inattaccabile: la notizia che ha tenuto banco questa estate sull’isola è stato il ritorno di Claudio Baglioni nella sua splendida dimora lampedusana assieme alla compagna e al cagnolino. “Torno sul luogo del delitto, anzi del diletto”, ha ironizzato Baglioni con un cronista al suo arrivo all’aeroporto. Le vacanze a Lampedusa del popolare cantautore valgono più di tanti proclami su come sia effettivamente cambiata la situazione sul fronte sbarchi.
Ma sono i dati del Viminale a zittire definitivamente la sinistra. Il calo degli arrivi si attesta addirittura intorno al 60%. Si è passati dagli 89.401 di inizio agosto 2023 agli attuali 33.896. Numeri che risultano indigesti alla sinistra e che vengono confermati, con tutti i distinguo del caso, dalla direttrice di Sos Mediterranee Italia, Valeria Taurino.
“Crediamo i numeri del Viminale siano parziali – cavilla la responsabile della Ong – Molte più persone iniziano la traversata via mare e molti non arrivano sulle coste italiane a causa dei naufragi o delle intercettazioni della Guardia costiera, sia quella libica sia quella tunisina. Quindi la diminuzione degli arrivi si deve parzialmente anche alla politica di contenimento flussi che ha visto impiegare risorse italiane e europee con l’esternalizzazione delle frontiere e quindi con gli accordi fatti con Libia e Tunisia. Ma tutto questo è avvenuto a scapito del rispetto delle convenzioni internazionali e dimenticando ogni diritto umano”. Una conferma piena di distinguo, ma una conferma. Insomma, in periodo di Olimpiadi, la Taurino si aggiudica la medaglia d’oro di arrampicata sugli specchi.
Come dice il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, Tommaso Foti, “l’Italia continua a raccogliere i frutti del lavoro del governo Meloni sul fronte della lotta all’immigrazione selvaggia e clandestina. Secondo i dati del Viminale, nel 2024 gli sbarchi sono diminuiti di oltre la metà rispetto allo stesso periodo del 2023. Questi sono i risultati di politiche, come quelle proposte da Fratelli d’Italia, che sanno programmare e realizzare interventi strutturali a lungo termine e che offrono possibilità di cooperazione e sviluppo alle nazioni direttamente coinvolte nei flussi migratori. Capiamo la difficoltà delle peggiori sinistre politiche, ovvero quelle italiane – conclude Foti – che a corto di argomenti e puntualmente smentite dalla realtà di numeri e fatti, si trovano sotto l’ombrellone, costrette a inventarsi le solite polemicucce estive”.
L’inversione di tendenza non è confermata solo dalle cronache rosa e dai dati del Viminale, ma anche dalla più arida cronaca nera. In queste ore, quattro tunisini sono stati arrestati dai poliziotti della squadra mobile di Agrigento per aver violato il divieto di reingresso in Italia. Due dei quattro, sbarcati nei giorni scorsi a Lampedusa, dopo i rilievi fotografici e dattiloscopici sono risultati essere stati già respinti dai questori di Agrigento e Trapani. Altri due invece erano stati espulsi a marzo e ad aprile dai prefetti di Brescia e Bologna ed erano stati rimpatriati con accompagnamento alla frontiera aerea di Palermo. I quattro – che hanno dai 19 ai 26 anni – sono stati, su disposizione del pm di turno di Agrigento, posti agli arresti domiciliari all’interno dell’hotspot di Lampedusa. Identificati per essere rimandati a casa. A conferma che il vento è cambiato proprio per tutti.
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