In 193 hanno firmato sabato mattina a Ponte Serra per dire no al progetto della diga del Vanoi. Un bell’esordio per il Comitato di cittadini a difesa delle acque del Vanoi che si pone l’ambizioso obiettivo di raggiungere le diecimila firme per l’autunno.
Un risultato che si punta a ottenere con il massimo coinvolgimento delle comunità bellunesi e trentina, anche se con grande soddisfazione, sono stati in tanti i residenti della pianura veneta che alla vista del gazebo hanno accostato l’auto e sono andati a firmare.
«È il segnale che la montagna non è sola, che c’è un alto grado di sensibilità anche di chi abita a valle», dice Michele Facen, membro del comitato e impegnato a raccogliere le adesioni».
«E’ stata una bella dimostrazione di democrazia», aggiunge, «e devo dire che non abbiamo faticato a richiamare l’attenzione della gente. La maggior parte è a conoscenza della questione e vine e a firmare in modo convinto.
Il gazebo è stato posizionato in un punto strategico, attiguo alla casetta delle informazioni turistiche, proprio di fonte al ristorante Ponte Serra. Numerose le persone che sono scese da Lamon e Sovramonte, così come quelle che sono arrivate da Fonzaso, Arsiè e Feltre: «Molti ci hanno raggiunto apposta», aggiunge Michele Facen.
Ma la soddisfazione sono le persone del Vicentino, del Trevigiano, di Padova, addirittura di Verona, che si fermano, esprimono solidarietà agli esponenti del comitato per la battaglia contro l’invaso che dovrebbe sfruttare le del torrente Vanoi e firmano con convinzione.
Sono persone di passaggio, che stanno andando a godersi la bellezza di quelle montagne che il progetto vorebbe deturpare. Il banchetto resta operativo fino alle 14 e alla fine si contano 193 firme.
È l’ambizioso traguardo che si è posto il Comitato, ma la forza della protesta e la risposta dei territori fanno ben sperare. E poi già si comincia a pianificare come diffondere al meglio i moduli dove le persone possono firmare.
«Saremo presenti ai mercati di Lamon e di Feltre», dice ancora Michele Facen, «e poi ci sarà una distribuzione dei moduli nelle attività commerciali e nei bar che vogliono sposare questa battagli. Il ristorante Ponte Serra è il primo, ma ce ne saranno presto diversi altri tra Primiero e Feltrino».
È confermata e sarà il momento per contarsi e tirare le fila alla luce di quello che succederà nella rimanente parte dell’estate. Sarà l’occasione per fare il punto su quante firme mancano per raggiungere quota diecimila.
È la richiesta del comitato alle istituzioni e ai sindaci della provincia di Belluno: «Bisogna che ci si muova a livello di Unione montana feltrina, un po’ come ha fatto la Comunità del Primiero, che è stata capace di fare gruppo esprimendo un documento unitario che boccia senza riserve il progetto», afferma ancora Facen. «Se l’ente che raggruppa tutti i Comuni del Feltrino fosse in grado di coordinare tutti i sindaci producendo un documento unitario sarebbe un segnale importante».