Aggredita e picchiata brutalmente, infine rapinata. E tutto per avere chiesto di poter passare con la sua bici per andare al lavoro. È l’incubo vissuto da una commessa del centro giovedì 1 agosto, intorno alle 16, in via Avogari a Treviso, all’altezza del ponticello sul Siletto, il luogo caro alla memoria dei trevigiani meno giovani come il “cortivetto degli sbirri”.
La giovane era in bicicletta, e si è trovato il passaggio della strada, già limitato dai plateatici dei locali prospicienti (la strada è stata chiusa alle auto sin dai tempi della pandemia) ostruito da un gruppetto di giovani, tre ragazze e due ragazzi, seduti a uno dei tavoli della pizzeria. Ha chiesto una prima volta «permesso», e vedendo che nessuno si spostava, ha reiterato la richiesta.
Da lì, è partito un bruttissimo film drammaticamente vero: la donna è stata circondata dalle tre ragazze che hanno cominciato a picchiarla, a strapparle i capelli e a colpirla con le sedie del plateatico. Immobili i due giovani che erano con le tre ragazze, mentre dai negozi vicini e dagli stabili circostanti qualcuno si è precipitato in strada per fermare l’incredibile aggressione.
Scena che razionalmente considereremmo irreale – neanche nel teatro dell’assurdo – ma purtroppo brutalmente vera, come ben sa la commessa, che sembra sia riuscita a filmare con il telefonino le ragazze che infine se la sono data a gambe verso piazza Vittoria, non prima di aver arraffato oggetti dalla borsa della commessa (non il portafogli, pare).
Immediato l’allarme. Sul posto con arrivate in pochi minuti le forze dell’ordine, che hanno disposto battute nella zona, andate a vuoto, per poi avviare la indagini, utilizzando in primis la documentazione del cellulare della vittima, quindi procedendo all’acquisizione delle telecamere di sicurezza di un vicino condominio. Al vaglio, per identificare le tre ragazze violente, anche le testimonianze di chi è accorso sul luogo dell’aggressione ma anche dei passanti che erano nella zona in quel momento. Da quanto è trapelato, si tratterebbe di adolescenti.
«La donna era sotto choc», dice una testimone, fra le prime a portare soccorso alla commessa picchiata e rapinata, «Sono accorsa subito sentendo le urla, purtroppo le ragazze stavano già fuggendo. Aveva escoriazioni alle braccia, lividi su diverse parti del corpo». Venerdì 2 agosto, nel quadrante di via Manin, non si parlava d’altro. Residenti e commercianti sono impressionati da un fatto senza precedenti