Fondi di confine per la gestione della pista da bob: tutto rimandato all’autunno, quando Simico presenterà i costi reali per mantenere l’impianto post Olimpiadi. E mentre i sindaci di confine e contermini ribadiscono con fermezza che no, quei soldi non si possono destinare alla gestione dello sliding centre perché il Fondo ha tutt’altre finalità, anche la Regione ha fatto un passo indietro.
«Ha ammesso di essere andata oltre inserendo nell’allegato A alla Dgr del 14 maggio quel comma in cui si parla dell’uso degli Fcc per la gestione della pista da bob». A dirlo è il presidente del comitato paritetico del Fondo, Dario Bond, a margine dell’assemblea con i sindaci da lui convocata ieri a Palazzo Piloni. Presenti al vertice anche il presidente della Provincia Roberto Padrin e il segretario generale della Programmazione Maurizio Gasparin, padre di quel provvedimento.
Ma c’è di più. Nel corso della discussione, il sindaco di Cortina ha affermato che i recenti investimenti sul territorio ampezzano, dalla Skyline ai nuovi parcheggi, garantiranno introiti importanti (un milione solo dalla Skyline) e che quindi il Comune potrebbe farcela da solo a sopportare i costi di manutenzione e gestione annuali dell’impianto.
I Fondi di confine servirebbero solo “da garanzia”, come richiesto dal Cio, nel caso in cui il Comune non ce la facesse con le sue forze. «Ma su questo c’è poca chiarezza», spiega il sindaco di Danta Thomas Menia Corbanese. «La Regione dice che l’uso degli Fcc è stato inserito per essere speso, il Comune di Cortina che è solo per un eventuale piano B nel caso il piano A non funzionasse».
La capacità finanziaria emersa ieri («ci sono le condizioni affinché tutti gli investimenti fatti a Cortina possano bastare per coprire i costi di gestione», ha detto ai giornalisti il presidente della Provincia Padrin) salverebbe il Fondo Comuni di confine. Ma è presto per dire che la questione sia risolta.
I nodi da sciogliere, anzi, restano molti. Anche perché, «la Regione ha ammesso che l’allegato A contiene cose inesatte, che bisogna rivedere tutto», dice Bond, ma quell’atto è stato pubblicato nel Bur, e fa fede. Sarà superato da un atto successivo? Non si sa. Quel che si sa è che mancano le cifre esatte per la gestione della pista. «Ad oggi non c’è alcun piano bollinato che indichi chiaramente i costi», spiega Padrin.
«Il milione e mezzo di euro di cui si parla risale a uno studio di anni fa, alla gestione della pista precedente (quella che venne chiusa, ndr)», spiega Bond a margine dell’assemblea. «Dobbiamo aspettare che Simico presenti il piano industriale, a settembre, ottobre, poi si aprirà un ragionamento con i sindaci sull’uso dei Fondi di confine per la pista da bob».
Sindaci che però ieri hanno ribadito chiaramente che quei soldi non si toccano. Anche perché non possono essere usati per le spese correnti, ma solo per quelle di investimento (opere publiche, lavori, manutenzioni). Per cambiarne l’utilizzo serve modificare l’intesa. In Parlamento.
«Si sa che così si rischia grosso», afferma Bond. Si rischia, in buona sostanza, di vederselo togliere quel fondo, invece che modificato nell’utilizzo. Quando a Bond si domanda se tema che la Regione stia in qualche modo lavorando a una modifica dell’intesa, risponde: «Credo che nei cassetti della Regione ci sia già una bozza di modifica dell’intesa e la sensazione è che ci sia qualcuno che si sta confrontando con gli uffici legali della Regione e magari anche a Roma per evitare il passaggio in Parlamento».
Ma se i sindaci hanno già chiuso alla possibilità di usare gli Fcc per la gestione della pista da bob, di cosa si andrà a parlare in autunno? «Io non me la sento di chiudere la porta alla Regione nel momento in cui ha dimostrato apertura alla collaborazione», replica Bond. «Ma chiaramente se in quella sede uscirà un ordine del giorno in cui si dice che i Fondi di confine non si toccano, la vedo difficile che la Regione faccia una forzatura».
Bond auspica che a quell’incontro ci sia anche un rappresentante politico veneto, non solo un dirigente, «magari lo stesso Zaia che è il padre di queste Olimpiadi». All’assemblea di ieri hanno partecipato 34 su 40 sindaci di confine e contermini. Assenti Lozzo, Rivamonte, Rocca Pietore, San Nicolò Comelico, San Tomaso Agordino e Vallada.
E la Provincia cosa ne pensa? «Cortina è una perla del nostro territorio, non può essere considerata una zavorra», dice il presidente Padrin. «Ricordo che la Provincia ha sempre detto che non avrebbe compartecipato alle spese di gestione, perché non è nostra competenza e non abbiamo le risorse per farlo. Lo ho scritto, chiaramente. Ma il sostegno alle Olimpiadi lo abbiamo dato con i 500mila euro per la realizzazione della pista».
E La Provincia non ha portato in consiglio il famoso accordo di programma «perchè andava contro la genesi stessa e la natura dei Fondi di confine, sui quali devono decidere i sindaci». «Credo che la partita Olimpiadi sia importante per tutto il nostro territorio»,conclude Padrin. «Che porterà beneficio a tutti. Ed è positiva l’apertura che abbiamo registrato a tornare a parlare serenamente di questa questione della gestione della pista, numeri alla mano, in autunno».