MONFALCONE Una famiglia distrutta. La vita di Andrea Sulli, ronchese di soli 43 anni, spezzata sulla Provinciale 19, a Fossalon. La moto Ktm sulla quale viaggiava, impattata contro un Fiorino Fiat nel tratto di strada all’altezza del ristorante Da Renata. È successo tutto in una manciata di secondi, nel tardo pomeriggio di giovedì, primo agosto, una calda giornata a riempire le spiagge di Grado che accoglieva turisti e bagnanti. Sulli è deceduto presumibilmente sul colpo.
La conducente del furgone, una donna di una quarantina d’anni, G.S., è stata trasferita con l’elisoccorso all’ospedale di Cattinara.
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Il clima di vacanza, la voglia di “staccare” dalla quotidianità per ritemprarsi e rilassarsi. Ma ad attendere Sulli, in quell’incrocio immerso nella vegetazione, è stato invece un crudele destino. Pietà e silenzio. Il traffico addensatosi lungo entrambe le direzioni di marcia è rimasto bloccato, molti a lasciare lì le vetture mentre i soccorsi del Sores fibrillavano sotto il sole, assieme a Vigili del fuoco e Carabinieri che in gran spiegamento di mezzi e uomini concentravano le loro energie pressoché senza soluzione di continuità.
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L’area dell’incidente blindata, ma sembrava che il tempo si fosse fermato, come una bolla di dolore, gonfia di interrogativi sottaciuti. Le indagini sono in corso, i Carabinieri mantengono il riserbo, come disposto dalla Procura. La ricostruzione della dinamica rimane al vaglio degli inquirenti. La fiancata sul lato conducente del Fiorino sformata dall’impatto, fino a rientrare nell’abitacolo, ripropone l’ipotesi, che resta comunque non confermata, secondo la quale il furgone sia fuoriuscito da via Grado, che conduce a Fossalon, mentre si stava approssimando la moto, in direzione Monfalcone.
Giovedì Andrea Sulli aveva raggiunto la moglie Stefania, 41enne, che con le loro bambine di sette e tre anni era sull’Isola. Nel fare rientro a San Pier d’Isonzo, dove risiedono da diversi anni, in via Marconi, a partire per primo è stato Andrea in sella alla sua moto. La consorte lo avrebbe seguito con l’auto. Lasciata Grado, quindi, la giovane donna è rimasta “ingabbiata” nella lunga coda. E poi solo strazio, immenso. Nella zona adiacente al ristorante Da Renata, dove si apre un ampio parcheggio, ha preso forma un gruppo di persone. Lacrime, pianti inarrestabili e grida di dolore risuonavano con una veemenza tale da intuire che tra loro c’erano i congiunti. Toglieva il fiato tanta disperazione. La notizia di quanto accaduto è corsa impietosamente nel Mandamento.
A Monfalcone, tra i dipendenti diretti del cantiere navale la voce s’è sparsa. Sì, quel motociclista era Andrea, il loro collega. Il 43enne, infatti, vi lavorava come operaio da una ventina d’anni, è stato spiegato tra incredulità e sconcerto. A Ronchi dei Legionari, nel rione di Soleschiano, risiede la mamma.
Nel 2019 aveva perso il marito, e ora Andrea, figlio unico. Scossa anche la comunità di San Pier. Il sindaco Claudio Bignolin conosce bene la famiglia Sulli, sono vicini di casa. Le parole non servono, piuttosto è lo stato d’animo a comunicare enorme tristezza e profonda vicinanza.
Alla giovane mamma con le sue bambine. «Andrea era una persona aperta, socievole con tutti». Un’immagine arriva immediata da quanti avevano avuto modo di conoscerlo: ad incrociarlo in sella alla sua moto, di cui era appassionato, non mancava mai di sollevare il braccio in un plateale e affettuoso saluto.
A San Pier ogni anno nell’ultimo sabato di agosto la “Festa degli Amici di Bosean” raccoglie la comunità del borgo, per una giornata di socializzazione e condivisione: anche Andrea e la sua famiglia si univano nel piacere di stare assieme. Un cuore grande e genuino, uno animo allegro e contagioso. Profondamente legato alla mamma. E a Stefania, alle bambine. Con loro era pieno di attenzioni, l’orgoglio e l’amore senza confini. «Lui c’era sempre».—
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