Nel secondo parziale, Stefanos Tsitsipas manca tre palle del 5-1 e tre set point consecutivi per arrendersi al tie-break a Novak Djokovic che ha anche accusato un problema al ginocchio recentemente operato. Il serbo raggiunge Lorenzo Musetti per la sfida che vale un posto nella finale olimpica. Sul Lenglen, Auger-Aliassime batte Ruud in tre set
[1] N. Djokovic b. [8] S. Tsitsipas 6-3 7-6(3)
Prosegue la striscia vincente di Novak Djokovic contro Stefanos Tsitsipas che ai quarti di finale del torneo di Parigi 2024 piazza l’undicesimo successo consecutivo negli scontri diretti imponendosi 6-3 7-6(3) in due ore e tre minti. E pensare che la rivalità era iniziata (nel 2018) bene lato Grecia: 1-0, poi 2-1. E ora siamo 12-2 per Nole, che è riuscito in qualche modo a evitare il terzo set.
Perché, dopo un primo parziale un po’ in sordina in cui il numero 2 del mondo ha controllato il gioco facendosi bastare un bel game di risposta, nel secondo anche Tsitsipas ha offerto un ottimo tennis e gli scambi da rivedere si sono moltiplicati, mentre Novak ha accusato qualche dolore alla gamba destra per un paio di game. Sembrava tutto apparecchiato per la partita finale dopo il 4-0, poi con le tre occasione per il 5-1 e infine (soprattutto) arrivati i tre set point consecutivi al servizio. Nulla di tutto ciò è stato sufficiente a Stefanos che ha perso il sesto tie-break di fila contro Djokovic. Per il fenomeno di Belgrado, ora c’è Lorenzo Musetti.
Stefanos ha scelto di iniziare in risposta, è trascinato ai vantaggi nel suo primo turno di battuta e va in difficoltà al quarto game, subendo l’iniziativa di un Nole che piazza un paio di ottime smorzate, ribalta uno scambio con un sol colpo e sale 3-1. Tsitsipas rimane in scia, costringe ai vantaggi l’avversario al settimo gioco, ma nulla che una solida prima e un bimane lungolinea non possano rimediare. Un paio di gratuiti per Djokovic (7 nel parziale contro gli 11 dell’altro) nel game in cui serve per il set, ma chiude alla seconda chance al termine di uno scambio condotto da Stef piazzando il drittone passante sullo smash greco.
Il ventiquattrenne di Atene non riesce a leggere le smorzate di rovescio, anche perché Novak le centellina, ma un doppio fallo serbo sposta gli equilibri del secondo gioco; Stef incide con il dritto, Djokovic ha qualche problema con gli appoggi ed è 2-0 Grecia. La doppia opportunità dell’immediato contro-break sfuma mentre Djokovic appare dolorante alla gamba destra e al cambio campo entra il fisioterapista per una valutazione del problema. Il fisio gli manipola un po’ il ginocchio destro (quello operato) e si riprende a giocare, ma Nole pare aver perso la concentrazione: un dritto che manca non di poco il campo aperto, una volée storta ed è 4-0 Tsitsipas, il quale cede però in un attimo la successiva battuta davanti a un avversario tornato in perfette condizioni fisiche.
Si lotta nel quinto gioco, Djokovic abusa del drop shot, Tsitsipas insegue con passo stanco un lob per perdere il punto con il tweener quando sarebbe potuto scattare e colpire un dritto comodo – dopotutto era solo la palla del 5-1 (una delle tre). Stefanos avrà fatto bene i conti? Lui crede di sì quando vola sul 5-3 40-0, ma gli viene forse qualche dubbio appena l’altro inizia rispondere à la Djokovic (spesso gli viene naturale…), prima o seconda di servizio non importa, fino a che si riprende anche il secondo break. Dopo i tre set point consecutivi sfumati, il game successivo è lottato oltre le attesa, ma il 5 pari giunge puntuale come… come quando hai l’occasione di uccidere il set contro Novak e non lo fai. Tsitsipas però c’è ancora, sarà il tie-break a decidere l’esito della frazione: non una buona notizia per Stefanos che ha perso gli ultimi cinque con questo avversario.
Una stecca monamane e un doppio fallo mandano il 24 volte campione Slam avanti 3-2, ma Novak è troppo passivo dopo il cambio campo e viene punito dal vincente lungolinea di rovescio. La smorzata serba e il dritto greco al volo sbucciato significano tre match point: basta il primo e Djokovic, vincitore del bronzo a Pechino 2008, torna in zona medaglia, unico tennista (uomo o donna) ad aver raggiunto le semifinali olimpiche in quattro occasioni (Londra 2012 e Tokyo 2020 le altre due). Sulla sua strada c’è l’azzurro che non ti aspettavi (che non ti aspettavi fino a un mese e mezzo fa), Lorenzo Musetti.
[13] F. Auger-Aliassime b. [6] C. Ruud 6-4 6-7(8) 6-3
Se la vittoria di Djokovic su Tsitsipas era piuttosto prevedibile, in contemporanea sul Lenglen si consumava la sorpresa. Nulla di clamoroso, ma Felix Auger-Aliassime che batte Casper Ruud sulla (vera) terra battuta è un risultato che ti strappa almeno un “ah”. Roba forte, insomma.
6-4 6-7(8) 6-3 in due ore e tre quarti per Auger-Aliassime che a onor del vero aveva vinto il più recente duello (Madrid 2024) e ora raggiunge sul 3 pari il più terraiolo avversario. Sotto di un set e un break, pareva che Ruud fosse riuscito a girarla completamente, con il match point annullato nel tie-break del secondo parziale a dichiarare la svolta definitiva. E invece Felix è ripartito subito bene nella frazione decisiva, mantenendo senza problemi il vantaggio (una sola palla break concessa, nel secondo set, anche se per strappare tre servizi norvegesi ha avuto bisogno di 16 opportunità).
IL MATCH – Ruud soffre in battuta già al terzo gioco, ma tiene risalendo da 15-40. Gli è invece fatale il settimo game, quando Auger-Aliassime lo punisce ripetutamente nell’angolo destro guadagnandosi le chance da sinistra; Casper ne annulla quattro, ma alla quinta, giunta su un brutto errore, si fa sorprendere dalla risposta bimane lungolinea e capitola. Due turni di servizio senza troppi patemi ed è 6-4.
Il rovescio in parallelo di FAA è on fire, Ruud non riesce a sfondare ed è lui a sbagliare per primo, 2-0 Canada. Il meccanismo si inceppa però a metà set, quando Felix sbaglia tutto (tra cui due smash) e Ruud lo agguanta sul 3 pari. Ha il suo daffare a tenere l’ultimo turno di servizio, il classe 1998 di Oslo, ma lo 0-40 e il successivo vantaggio esterno sono cancellati. Nel tie-break, l’errore di dritto di Casper manda l’altro a servire sul 5-4: doppio fallo, poi arriva il match point in risposta – sulla seconda – ma lo sventaglio norvegese non torna indietro. Auger-Aliassime annulla due set point, ma sul terzo si fa sfuggire un punto che era vinto tre o quattro volte, con Ruud in versione Djokovic.
L’ex numero 2 del mondo non sfrutta però il momento e di nuovo si trova sotto a inizio parziale, perdendo scambi tra errori piuttosto evidenti e smorzate di dritto prede del canadese. Auger-Aliassime tiene i successivi quattro turni perdendo appena tre punti e guadagna la semifinale contro Carlos Alcaraz. Tre pari i precedenti, ma lo spagnolo ha vinto gli ultimi tre.
