MUGGIA. Il sindaco Polidori aveva avvertito: «Useremo ogni mezzo lecito per arginare l’ondata di violenza a Muggia». Il Comitato di sicurezza in Prefettura chiesto dal primo cittadino alla luce degli episodi che coinvolgono perlopiù minorenni – risse, atti vandalici e perfino pestaggi a pagamento sistematicamente pubblicati sui social network – segna una stretta nei confronti dell’inedito fenomeno esploso quest’estate nel comune rivierasco. Con alcune misure già previste – vedi l’estensione del perimetro dei controlli – e altre emerse solo ieri mattina, al termine del vertice durato circa un’ora.
I controlli
Partiamo proprio dai pattugliamenti congiunti fra Polizia e Carabinieri, finora svolti fra la stazione degli autobus di piazzale Curiel, la parte finale del lungomare Venezia e il molo T, i tre spazi più frequentati dai giovani. La comparsa di nuovi luoghi di aggregazione – i piccoli giardini situati in via Mazzini e in via San Giovanni, ad esempio, come raccontato ieri dal Piccolo – hanno costretto ad estendere in parallelo anche la mappa degli interventi delle forze dell’ordine.
«Garantiremo la nostra attenzione su tutto il circondario», ribadisce Polidori. Oltre ai due giardini sopracitati, ad essere interessata è tutta la zona attorno alla stazione degli autobus di piazzale Curiel. Lo scorso martedì, erano saliti a cinquecento i ragazzi identificati a Muggia dalla Polizia di Stato, dai Carabinieri e dalla Polizia locale.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14521918]]
Villa Cossich e le proprietà private
Discorso a parte, invece, per quanto riguarda gli immobili muggesani di proprietà privata in stato di fatiscenza, nei quali spesso si radunano i ragazzi. In questo caso, chiaramente, il Comune non può intervenire in modo diretto, ma fa sapere di voler sollecitare i proprietari affinché venga impedito l’accesso al loro interno.
Il contesto cambia da edificio a edificio. Uno di quelli maggiormente esposti è Villa Cossich, gettonatissima dai ragazzi e di cui Il Piccolo ha raccontato la condizione di totale abbandono. «C’era già un ordinanza che ora rinnoveremo», spiega Polidori. Il quale, poi, sottolinea la «maggiore protezione» presente nell’immobile dell’ex dispensario anti-tubercolare, posto esattamente dietro alla stazione degli autobus. Fra le altre strutture da sigillare, c’è anche l’ex bagno della polizia di Muggia.
Le telecamere
Sempre restando sul tema dei controlli, il sindaco sottolinea la presenza, nell’area attorno alla stazione degli autobus di piazzale Curiel, di cinque telecamere, che dovrebbero assicurare «una adeguata copertura del territorio».
Vendita di alcol
I ragazzi e le ragazze che si riprendono mentre sono intenti a fare a botte appaiono spesso in stato di alterazione, come confermato anche dal sindaco Polidori e dagli agenti sul posto. Così uno degli aspetti su cui insiste il primo cittadino è la «sensibilizzazione degli esercenti a non vendere bevande alcoliche a minorenni», su cui promette di vigilare per evitare che il divieto venga aggirato. «Saremo molto duri sulle sanzioni», avvisa sempre Polidori.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14521920]]
Il decreto Caivano
E arriviamo così al punto forse più delicato sollevato dal sindaco. Il quale aveva precedentemente ventilato l’utilizzo del «daspo urbano» o comunque di «misure più severe». Ora, il daspo urbano non può essere applicato nei confronti di minorenni e, di conseguenza, il sindaco ha fatto riferimento a un’altra opzione, contenuta all’interno del decreto Caivano (vedi articolo a fianco). Polidori ha ricordato la possibilità – consentita appunto dal decreto Caivano – di ricorrere all’avviso orale nei confronti dei ragazzi di età maggiore a 14 anni. L’avviso orale funge da monito al destinatario, invitandolo a tenere un comportamento conforme alla legge con l’avvertenza che, in caso contrario, può scattare una misura di prevenzione più grave. Ma, soprattutto, la misura ha un effetto deterrente sui minori stranieri. Perché un avviso orale può pregiudicare il rinnovo del permesso di soggiorno al compimento dei 18 anni.