I Giochi Olimpici di Parigi 2024 proseguono all’insegna dell’adrenalina per quanto riguarda la scherma italiana. Tra delusioni cocenti, bellissime prestazioni e rabbia notevole, stiamo letteralmente vivendo in un frullatore di emozioni. La giornata di ieri, poi, è stata l’apice di tutte queste cose.
Il fioretto maschile ha proposto una eliminazione prematura (ed a sorpresa) del numero 1 del ranking Tommaso Marini, quindi la splendida cavalcata di Filippo Macchi beffato (per essere generosi) proprio nell’ultima stoccata della finale contro il rappresentante di Hong Kong Cheung Ka Long. Ma, oltre alla medaglia di bronzo di Luigi Samele, si potrebbe dire che il toscano classe 2001 sia stata la nota più lieta della nostra spedizione, sino ad ora.
Per il resto, da Arianna Errigo al sopra citato Tommaso Marini, le occasioni mancate per la nostra squadra sono numerose e pesanti. Proprio per questo motivo è stata interpellata Elisa Di Francisca, vincitrice di due medaglie d’oro nel fioretto a Londra 2012 (una nell’individuale e una di squadra) che, ai microfoni della Rai, non ha usato giri di parole per descrivere il momento della scherma azzurra.
Come sempre, la jesina, va dritta al punto: “Penso che stia mancando il mordente, quel coraggio, quel non voler mollare mai, fino alla fine. Poi, come si sa, puoi perdere o vincere. Ma devi provarci sempre”. (Fonte: Notti Olimpiche).
La giornata di ieri, nuovamente, ha visto decisioni arbitrali che, per usare un eufemismo, non sono andate in direzione dei nostri portacolori: “Ho seguito Bianchi e Marini. Ho visto i francesi fischiare. Tante cose. Non ho certezze, ma qualche problema con gli italiani evidentemente l’hanno. Se non saranno fare il loro mestiere facciano altro”.
Ultima battuta su Filippo Macchi: “Ha fatto qualcosa di splendido. Non era favorito, ha osato ed è arrivato ad un passo dalla medaglia d’oro. Ho visto decisioni arbitrali assurde. Cose dell’altro mondo. Dopo che due stoccate che sembrano vincenti gli sono state tolte non era semplice tornare in pedana e rimanere concentrato. Peccato, meritava di vincere lui”.