Era il padrone di casa che ti accoglieva alla sua tavola, facendoti sentire a tuo agio con la sua attenzione, la sua cortesia e l’eccellenza della sua cucina.
E quella confidenza che si creava poco alla volta con i clienti rendeva sempre piacevole mangiare una pizza alla Cantina Fredda, in via Di Toppo. Ma da lunedì 29 luglio, la colonna di questo locale pubblico che gli udinesi hanno imparato ad apprezzare fin dal 1972 – anno di apertura – non è più fra noi: Francesco Fierro, 73 anni, è morto dopo una grave malattia contro cui lottava da tempo.
Franco, così lo chiamavano tutti affettuosamente, è considerato uno dei pionieri della pizza in città. Originario di Gete, frazione di Tramonti, in provincia di Salerno, dopo la scuola alberghiera in Costiera amalfitana frequentò l’Helio Cabala di Marino come cameriere e maître.
[[ge:gnn:messaggeroveneto:14516513]]
[[ge:gnn:messaggeroveneto:14516515]]
Proprio in quella veste Fierro servì anche un Martini a bordo piscina a Mick Jagger, il leader dei Rolling Stone, ospite della struttura. Nel 1970 si trasferì in Friuli, a Palmanova, dove lavorò per alcuni anni nella storica pizzeria Al Gambero, del cognato Emilio Citarella, marito di sua sorella Andreana.
Nel 1972, il 14 settembre, aprì la pizzeria Cantina Fredda, a cavallo tra via Di Toppo e via San Daniele.
Fu poi raggiunto dai fratelli Beniamino, Salvatore e, per un periodo, anche Raffaele. Dal ’93 al 2018 portò avanti il locale assieme al fratello Salvatore mentre dalla primavera 2018 potè contare sulla preziosa collaborazione della moglie Marina e del figlio Francesco.
Con loro riuscì a tagliare il traguardo dei 50 anni di attività. «Mio padre era gioviale e generoso – le parole del figlio Gianfrancesco –. Credo siano queste le caratteristiche che hanno contribuito a lasciare un ricordo indelebile nel cuore di tutte le persone che lo hanno conosciuto. Era appassionato di tutto. Leggeva qualsiasi cosa. Ogni giorno, finché la salute glielo ha consentito, andava nell’edicola del suo amico Costantino, in via Gemona, per comprare i quotidiani e le riviste.
Pluridecennali le amicizie fraterne con altri colleghi, testimoni di un’epoca ormai quasi scomparsa. Penso a Pierino Di Martino, Gianni Proto e Sandro “Max” Morandini, solo per citare quelli recentemente scomparsi».
Fierro era anche un grande appassionato di sport. «Amava il Napoli, l’Udinese e la Salernitana – ricorda ancora il figlio –. Ovviamente amava anche la Nazionale e l’Apu, che negli anni Settanta, seguì anche in Russia. Infine, era tanto orgoglioso dei traguardi professionali raggiunti da mia sorella Marianna negli Stati Uniti d’America.
Se la malattia non fosse riapparsa e non ce l’avesse portato dolorosamente via, il prossimo desiderio da realizzare sarebbe stato quello di portarlo a visitare New York e la California, dove vive un grande ramo della nostra famiglia».
Fierro lascia la moglie Marina, i figli Marianna e Gianfrancesco e i fratelli Giovanni, Salvatore e Beniamino. Andreana e Raffaele sono scomparsi alcuni anni fa. La data del funerale non è stata ancora fissata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA