Servizi al posto di aiuti economici: è l’Ambito Territoriale Sociale Ven_8 cui appartengono i comuni della Castellana, dell’Asolano, del Montebellunese e di Valdobbiadene e che ha come capofila il comune di Castelfranco, il primo nella Ulss 2 ad avviare la formazione di un catalogo di servizi destinati ai nuclei familiari più fragili e con situazioni di multiproblematicità, tramite l’impiego dei voucher per l’accompagnamento all’autonomia.
Un progetto che rientra nell’iniziativa regionale INSIEME (Implementazione di Nuovi Sistemi Inter-istituzionali e di Equipe Multidisciplinari per prevenire l’Esclusione sociale delle famiglie) che vede in campo ben 495mila euro.
«Si tratta – spiega l’assessore al sociale Oscar Miotti – di un progetto molto innovativo in particolare nell’approccio alle necessità delle cosiddette “famiglie multiproblematiche”, ovvero un gruppo familiare, comprendente minori, composto da due o più persone in cui più del 50% dei membri ha sperimentato, in un arco di tempo indicato (dai 3 ai 5 anni), dei problemi di pertinenza di un servizio sociale o sociosanitario o legale. Innovativo perché queste famiglie saranno chiamate a collaborare nel delineare un percorso d’aiuto attraverso servizi che non saranno più calati dall’alto, ma invece scelti e valutati insieme al “case manager”, la figura dell’equipe multidisciplinare che prende in carico i nuclei familiari. La figura del case manager sarà presente in ogni comune dell’Ambito Territoriale Sociale».
I “voucher per l’accompagnamento all’autonomia” rientrano nelle categorie sostegno alla genitorialità e sostegno all’organizzazione familiare.
Nella prima troveranno spazio sostegni educativi (dall’aiuto scolastico a quello domiciliare) e consulenziali, come ad esempio la mediazione familiare.
Per il sostegno all’organizzazione familiare sono previsti servizi interni (come l’educazione all’economia domestica) ed esterni, come l’accompagnamento per l’inserimento lavorativo o la ricerca di una casa, ma anche la mediazione linguistica e culturale.
«Siamo in fase di raccolta delle proposte che possono essere presentate da realtà non profit, associative ma anche liberi professionisti – continua Miotti – Queste andranno a costituire il catalogo tra cui scegliere i servizi, che possono essere di carattere innovativo. Nulla è dovuto dalla famiglia beneficiaria del servizio perché sarà pagato dal voucher che verrà attivato dal “voucher manager” che affianca il “care manager».