La movida molesta non è più qui. I Navigli hanno chiuso i battenti, dopo quattro mesi di musica, spritz, incontri culturali e iniziative solidali lungo il Piovego. E la notizia è che non hanno dato fastidio a nessuno.
Lamentele dai residenti, pochissime. Proteste, denunce, esposti, zero. Chiamate alla polizia locale, praticamente nessuna.
Perfino l’associazione “Stop Degrado”, che combatte ogni forma di maleducazione della vita notturna certifica che è stato tutto «sopportabile», perfino per i residenti che hanno la finestra con vista su viale Colombo.
Nicola Zoppelletto, uno dei sette imprenditori che ha ingestione i Navigli, è soddisfatto fino a un certo punto.
«Siamo partiti alla grande nelle prime due settimane di aprile», racconta, «ma poi ha iniziato a piovere e fino a metà giugno non ha più smesso. Noi ce l’abbiamo messa tutta per fare un’edizione ricca di proposte e attenta ai dettagli, ma sul meteo non abbiamo nessun potere. È stato un grosso handicap».
Pioggia a parte, l’edizione 2024 dei Navigli è filata via liscia, senza proteste e senza polemiche.
«Negli ultimi anni, con questa gestione, abbiamo ascoltato le richieste del Comune e siamo stati molto attenti alle esigenze dei residenti», aggiunge Zoppelletto.
«Per la sicurezza abbiamo messo in campo una nostra agenzia, con sette-otto vigilantes nei giorni più caldi e un minimo di tre-quattro in tutti gli altri. Abbiamo potenziato i bagni pubblici, aggiungendone qualcuno - come ci era stato suggerito - dalla parte del Portello. Per limitare i rumori abbiamo messo qualche pannello fonoassorbente. Più in generale, abbiamo cercato di proporre un’offerta varia: ci sono state serate solidali, di sensibilizzazione sull’autismo, a sostegno della Croce Rossa e del canile, c’è stata la presentazione del libro di Cecchettin. Poi, certo, il pienone lo abbiamo fatto per lo spritz da record e per le serate con Radio Peter Pan, ma il cartellone era equilibrato».
Per la presidente della consulta Centro, Francesca Verrecchia, è la dimostrazione che il dialogo - anche su un tema delicato come la movida - funziona sempre.
«Siamo contenti di aver portato al Comune le istanze dei residenti e che i Navigli le abbiano accolte e rispettate», dice. «Il bilancio di questi quattro mesi è positivo, non ci sono state lamentele e si è dimostrato che anche queste forme di divertimento sono compatibili con la vita del quartiere e con la legittima aspirazione dei residenti a riposare dopo una certa ora».
È un po’ più prudente con la pagella finale Paola Lincetto, portavoce di “Stop Degrado”, l’associazione che combatte la malamovida. «È andata meglio che in passato, decisamente», dice. «I nostri referenti del Portello ci dicono che gli orari di spegnimento della musica sono stati quasi sempre rispettati, anche se chi abita più vicino continua a soffrire i bassi troppo forti e certi dj set che secondo noi restano improponibili nel centro abitato».
Per Paola Lincetto il merito di questo risultato va comunque riconosciuto alla sua associazione: «Se non ci fossimo battuti in questi anni con proteste, controlli, filmati, documenti scritti, non saremmo mai arrivati a questo punto», conclude.
«Crediamo che si possa fare ancora meglio, liberando la manifestazione da quel clima da sagra che contraddistingue certe serate. E che i Navigli dovrebbero avere una durata più contenuta nel tempo, quattro mesi sono troppi».