La Formula 1 mescola nuovamente le carte, e a Spa-Franchorshamps regala un’altra gara equilibrata e ricca di colpi di scena. A cominciare dal trionfo di Lewis Hamilton, che bissa il trionfo di Silverstone e tocca quota 105 in carriera. Una vittoria “a tavolino”, perché in pista a trionfare era stato il compagno di squadra George Russell. Ma nel post-gara emerge l’irregolarità della vettura del pilota inglese, al di sotto del peso minimo per 1,5 kg. E così, non può che arrivare la squalifica, che macchia in modo poco onorevole la giornata trionfale in casa Mercedes. Approfittano di questa situazione Oscar Piastri e, soprattutto, un indomito Charles Leclerc, che torna così sul podio, dopo la sorprendente pole position di sabato. Ennesimo tonfo per Lando Norris, che perde altri punti da Max Verstappen, nonostante la partenza dall’11° posto. Questo e molto altro nelle pagelle del Gran Premio del Belgio.
Per riassaporare il gusto della vittoria Lewis Hamilton non ha dovuto attendere nuovamente altri tre anni, ma sono bastati due Gran Premi. E a Spa, il sette volte campione del mondo coglie alla perfezione l’occasione giusta. Si libera di Perez e Leclerc nelle prime fasi di gara, dopo gestisce tutta la prima parte della corsa e mantiene la leadership. La strategia folle (e vana) del compagno di squadra lo relegano al secondo posto, a rincorrere e allo stesso tempo difendere su Oscar Piastri. Al resto, poi, ci pensa la Federazione. Ma la vittoria è meritata, appieno.
Per una volta la fortuna sorride a Charles Leclerc. Il podio finale con cui torna dal Belgio è gran parte merito del miracolo in qualifica, in cui si prende la seconda posizione trasformata in pole position dalla penalizzazione di Max Verstappen. Ottima, poi, la gestione della prima metà di corsa, nonostante il sorpasso subito da Lewis Hamilton nelle prime tornate. Complice anche una strategia non irreprensibile del muretto, man mano il monegasco cede il passo e viene superato da Oscar Piastri. Ma difende bene, in ogni caso, la sua posizione dall’assalto di Verstappen e Norris. Che da quarta diventa un preziosissimo podio. Iniezione di fiducia.
Sin dal venerdì si intuisce che il primo trionfo in carriera in Ungheria ha dato una nuova linfa a Oscar Piastri. In particolare nel confronto con Lando Norris, bastonato e battuto dal venerdì alla domenica. L’australiano si dimostra più in palla dell’inglese, sia sul bagnato che sull’asciutto. In gara, poi, è lucido e freddo nella gestione, sfruttando il passo superiore a Leclerc per concretizzare il sorpasso che vale il podio. Trasformato poi in un ottimo secondo posto dalla squalifica di George Russell. Crescita continua.
Obiettivamente la Red Bull è stata la quarta forza in pista in Belgio, cosa del tutto impronosticabile alla vigilia. Stavolta la rimonta magica non riesce a Max Verstappen, che dopo la magia del sabato si deve accontentare di un quarto posto (quinto al traguardo) senza lode e senza infamia. Ma quanto basta, ancora una volta, a mettere le sue ruote davanti a quelle di Lando Norris, per allungare ulteriormente nella classifica piloti. Passo dopo passo, l’olandese sta blindando il suo quarto titolo mondiale consecutivo. Nonostante una macchina lontana parente di quella ammirata nelle ultime stagioni.
L’exploit della qualifica aveva fatto ben sperare in casa Red Bull su un segnale di vita di Sergio Perez, partito dalla prima fila. Ma la gara, ancora una volta, ha respinto prepotentemente il pilota messicano, relegato al settimo posto, dietro tutti gli avversari possibili. E che sarebbe stato ottavo, senza la squalifica di George Russell. Bruciato al via da Lewis Hamilton, Checo non si accende davvero mai lungo tutti i 44 giri del Gran Premio del Belgio. Una carenza che, ormai, sembra aver messo la pietra tombale sul suo futuro nel team austriaco: il colloquio Horner-Ricciardo dopo la gara è un segnale inequivocabile.
Una terribile, inesorabile costante, che emette una dolorosa sentenza per la McLaren: Lando Norris è un pilota sopravvalutato e inadeguato a vincere il mondiale. L’inglese butta via un’altra chance di accorciare in classifica su Max Verstappen, perdendo addirittura altri due punti sull’olandese. Ennesima partenza disastrosa, che lo relega al 7° posto; altro errore durante la gara, che gli fa perdere ulteriormente tempo. E già dal venerdì l’andazzo non è mai stato davvero dei migliori. Un quadro preoccupante, che deve far riflettere il team di Woking sulla reale utilità di puntare su un pilota semplicemente mediocre.
La situazione migliore possibile, un sogno a occhi aperti: doppietta Mercedes con una strategia da urlo di George Russell. E invece, il sogno si trasforma in incubo nel post-gara: la Federazione rileva il peso al di sotto del minimo consentito per la vettura dell’inglese, rendendo inevitabile la squalifica. Un errore imperdonabile, ammesso dallo stesso team anglo-tedesco. Che ha privato non solo il suo pilota di una vittoria clamorosa, ma anche tutta la squadra di una doppietta neanche lontanamente pronosticabile fino a qualche mese fa. Occasione buttata via.
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