È ancora polemica dopo il mancato patrocinio del Comune di Udine alla partita Italia Istraele, valida per la Nations League, in programma il prossimo 14 ottobre allo stadio di Udine.
Il sindaco del capoluogo friulano, Alberto Felice De Toni, aveva negato il patrocinio considerando l'evento "divisivo" e condizionando poi il parere positivo alla possibilità di devolvere parte dell’incasso alle vittime della guerra.
La Regione, invece, non ha alcuna intenzione di rinunciare a un veicolo promozionale per il Friuli Venezia Giulia e ha subito concesso il patrocinio.
Sulla questione, ieri, è intervenuto anche il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. «La partita di Nations League Italia-Israele è un’occasione che il territorio friulano non può rischiare di perdere – sottolinea Ciriani –. Faccio appello al sindaco di Udine De Toni a riflettere bene sulla sua decisione, che ritengo un enorme errore, a tenere fuori la politica e a concedere subito il patrocinio, mai una città ospitante lo ha negato.
Nessuno di noi, infatti, vorrebbe che viste le perduranti polemiche e l’inaudito operato del sindaco, la Figc possa rivedere la sua decisione e valutare la possibilità di spostare altrove il match. Sarebbe una grande sconfitta e una macchia per il Friuli, per Udine e per tutti i friulani».
Luca Onorio Vidoni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale a Udine getta benzina sul fuoco.
«La decisione della Regione di concedere il patrocinio alla partita Italia-Israele – le parole di Vidoni – è la miglior risposta alla figuraccia del sindaco De Toni. Durante l'ultimo Consiglio comunale abbiamo cercato di far cambiare idea al sindaco affinché Udine potesse lanciare un messaggio positivo sui valori che lo sport può trasmettere, ma, a causa di divisioni interne alla maggioranza, ciò non è stato possibile.
Lo sport è un veicolo di unione e pace, e la decisione della Regione, guidata dal presidente Fedriga, risolve con eleganza una situazione che rischiava di mettere per l’ennesima volta in cattiva luce Udine agli occhi della Figc e del mondo intero solo per colpa di una scelta indegna e illogica.
Inoltre, deve essere sempre motivo di onore e orgoglio per Udine ospitare le partite della nostra nazionale maggiore di calcio e tutti quegli eventi che possono promuovere la città dal punto di vista turistico, culturale e sportivo».
Dello stesso avviso Antonio Calligaris, capogruppo della Lega Fvg in Consiglio regionale. «La Regione e il presidente Fedriga hanno posto rimedio alla figuraccia del Comune di Udine e alla scelta assurda del sindaco De Toni e della sua giunta di non concedere il patrocinio per la gara di calcio fra Italia e Israele.
Si tratta di una vicenda su cui avevamo sollevato le nostre perplessità fin da subito – continua Calligaris –. Lo sport è il principale veicolo di unione fra i popoli e non di divisione. Quello dell'amministrazione comunale di Udine è apparso un modo per ottenere visibilità a livello nazionale e schierarsi politicamente a favore di uno dei due Paesi coinvolti in guerra. Infine, ci aveva lasciati perplessi il fatto che il sindaco De Toni avesse etichettato una gara della Nazionale come un'attività a scopo di lucro, mentre al contrario l'arrivo dell'Italia in Friuli e a Udine dovrebbe essere motivo di orgoglio, un evento che dà lustro alla città».
Secondo Francesca Laudicina, capogruppo Lega Salvini Udine «appare riprovevole il comportamento del sindaco di Udine e quello della sua maggioranza, attraverso il quale entrambi strumentalizzano qualsiasi cosa pur di apparire vittime del centrodestra (in primis regionale e poi comunale) sapendo benissimo che si tratta solo di una modalità per mascherare le proprie incapacità politiche».
Laudicina attacca ancora: «In un anno De Toni ha inanellato una serie di svarioni che nessun sindaco di Udine era riuscito a compiere in un intero mandato, da Maignan alla nomina in una società partecipata (Arriva Udine Spa) della moglie di un consigliere di opposizione, dall’omicidio del povero Tominaga alla partita Italia Israele non ne azzecca una.
Forse però l’intento di De Toni non è quello di fare il bene di Udine ma quello di far parlare di sé a livello nazionale ed in questo bisogna riconoscere che il primo cittadino è veramente molto bravo».