"L'Ucraina stava progettando un'operazione top secret per colpire la Russia". A rivelarlo è stato oggi il New York Times, secondo cui il 12 luglio c'è stata una telefonata tra Andrej Belousov e Lloyd Austin in cui il ministro della Difesa russo avrebbe reso noto al capo del Pentagono di esser venuto a conoscenza di un piano segreto organizzato da Kiev per attaccare la Russia.
Il quotidiano americano nel rivelare questa notizia cita come fonti tre funzionari statunitensi, i quali spiegano che il motivo alla base della telefonata effettuata da Belousov era sapere se la Casa Bianca fosse al corrente e se avesse dato il nulla osta a Kiev per compiere un'operazione del genere, in quanto avrebbe potuto significare una pericolosa escalation tra le due super potenze nucleari. Stando alla ricostruzione del Nyt, tuttavia, Lloyd è rimasto sorpreso da quanto rivelatogli dal ministro della Difesa russo, al punto che il Pentagono avrebbe immediatamente contattato l'ufficio presidenziale di Volodymyr Zelensky dicendo, in sostanza "se state pensando di fare qualcosa del genere, non fatelo". Dall'articolo del New York Times viene inoltre sottolineato come, nonostante gli Stati Uniti forniscano di aiuti militari Kiev, i funzionari ucraini non sono sempre trasparenti riguardo alle loro operazioni militari, specialmente quando si parla della tanto delicata questione di utilizzare le armi occidentali per colpire la Russia sul suo territorio.
Al momento, però, non è arrivata alcuna conferma, ma nemmeno nessuna smentita, da parte degli interessati riguardo all'indiscrezione riportata dal quotidiano americano. Sia il Cremlino che il ministero della Difesa russo, al pari dei funzionari ucraini, hanno infatti preferito non rilasciare nessuna dichiarazione in merito. Quel che emerge da questa storia, intanto, è il primo contatto ufficiale tra il nuovo ministro della Difesa russo, subentrato a Sergei Shoigu lo scorso maggio, e un esponente del governo americano. Da Washington, il portavoce del pentagono Patrick Ryder ha dichiarato che Austin "ha sottolineato l'importanza di mantenere le linee di comunicazione in mezzo alla guerra in corso della Russia contro l'Ucraina".
Nel frattempo, mentre proseguono i combattimenti si prova ad aprire un varco per intavolare una trattativa di pace. Ieri l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea, Josep Borrell, durante un incontro con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi in Laos, ha esortato la Cina a sostenere il processo di pace in Ucraina e a fermare l'esportazione di beni a duplice uso verso la Russia, che rafforzano le sue capacità militari. Una dichiarazione che arriva a stretto giro di posta dalla visita del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, a Pechino. A Vientiane, nel Laos, era presente anche Sergej Lavrov. Il ministro degli Esteri russo ha ribadito che Mosca non si arrenderà finché non avrà raggiunto gli obiettivi: "Il presidente Vladimir Putin ha più volte affermato che Zelensky impedisce a se stesso e a tutti i suoi alleati di negoziare con la Russia. Non succede nulla, tutti fanno orecchi da mercante e continuano a invitarci a un approccio costruttivo, ma in sostanza, secondo il loro punto di vista, questo significa capitolazione. Questo non accadrà, tutti gli obiettivi dell'operazione militare speciale saranno raggiunti" ha ricordato Lavrov.