Per il palazzo fantasma di Zerman non sembra esserci pace: l’ecomostro di cemento lasciato in eredità dal crac della cooperativa Elios 2 a pochi mesi da quello che sembrava l’atto risolutivo torna infatti di nuovo all’asta.
La tanto invocata riqualificazione dovrà aspettare ancora mesi. La vendita, a cura della casa d’aste Aste 33, per conto del commissario liquidatore della coop Andrea Mazzai, è fissata per il prossimo 16 ottobre. Per i residenti della frazione, in particolare per quelli delle vie limitrofe al compendio, si tratta di una inattesa beffa.
Nell’aprile scorso si era svolto infatti il primo tentativo di vendita: ad aggiudicarsi l’asta era stata una società immobiliare padovana, la Veca srl di Veggiano. Ma a quanto pare l’acquisizione dell’immobile non è andata in porto per il mancato versamento del saldo dopo la vendita. Si ritorna così punto a e capo. Da più di dieci anni i tre fabbricati al grezzo risultano in stato di abbandono. I lavori del complesso residenziale erano iniziati nel 2009 e si erano interrotti nel 2013: nell’area da 5 mila metri quadrati, a ridosso della piazza centrale della frazione, era previsto un residence con più edifici, per la precisione 32 alloggi e 40 garage.
La crisi finanziaria della coop (che aveva anche già ricevuto diverse caparre da parte dei futuri inquilini) ha provocato un piccolo effetto domino: ad eseguire i lavori era infatti da ditta Severin di Paese che lamentando a cantiere inoltrato il mancato pagamento da parte del committente (si parla di un credito da 1,2 milioni di euro) aveva scelto di interromperne la realizzazione. Nel frattempo nel 2017 è fallita la Severin e anche la cooperativa Elios 2, fondata nel 1991 è finita in liquidazione coatta amministrativa nel 2019.
In questi lunghi anni il cantiere abbandonato è diventato una sorta di simbolo del degrado all’interno di un contesto residenziale fatto di villette e condomini. Nell’aprile del 2022, dopo numerosi solleciti al curatore della società, l’amministrazione comunale era intervenuta, in collaborazione con la Protezione Civile, cercando di ripristinare condizioni minime di decenza: si era provveduto in particolare a svuotare i ristagni d’acqua presenti negli scantinati.
Proprio il sindaco di Mogliano, Davide Bortolato nei mesi scorsi, aveva salutato con favore il passaggio di proprietà, auspicando un rapido intervento dei privati nella soluzione di questo annoso problema. Non rimane che aspettare altri compratori: l’area sarà di nuovo in vendita con offerta minima di 1 milione e 20 mila euro. Il prezzo base, di 1,3 milioni di euro, è l’effetto di numerosi e diversi coefficienti di deprezzamento, al netto dei quali il perito estimatore valuta una valore di quasi 5 milioni di euro.