È in vendita per mezzo milione di euro l’edificio di viale Arcella 8 (di fronte alla Casa di Quartiere ed a pochi metri dal santuario di Sant’Antonino), che viene chiamata «Casa degli sceicchi», perché negli anni ’60 e ’70 l’industriale Mino Bedeschi vi organizzava cene di gala e feste dove partecipavano anche i suoi ricchi clienti provenienti dai Paesi arabi.
Quattro anni fa la famiglia Rubaltelli, tra i soci con del Poliambulatorio Arcella, aveva acquistato tutta l’area limitrofa – dove un tempo c’era l’azienda di produzione di laterizi che oggi si trova a Limena – ed era stato prospettato anche l’acquisto della palazzina. Fu fatto firmare un progetto di massima all’architetto Gastone Bonaldo, ma poi in seguito ad un nuovo assetto societario della Casa di cura non se ne fece più nulla.
Sono numerosi gli immobiliaristi che avevano bussato alla porta dei Bedeschi, ma sino ad oggi l’edificio non era mai stato messo in vendita.
«È un peccato che una palazzina così prestigiosa sia tenuta vuota da decenni e non sia stata riqualificata e riaperta con un progetto, pubblico o privato che sia – osserva Loris Gialain, gestore da oltre 50 anni dell’autoscuola di viale Arcella – Peccato perché ha una storia che rientra tra i miti del quartiere, quando si facevano qui le grandi feste. Ricordo ancora una favolosa Citroen Pallas, noi ragazzini correvamo a vedere le belle auto e gli ospiti importanti». L’azienda Bedeschi è stata fondata nel 1908 da Guglielmino Bedeschi.
È nata all’Arcella quando nel quartiere c’erano grandi industrie come Colussi, Saimp, Golfetto, Sangati, Idrotermici, Pilli, e la fornace Morandi. Attualmente la sede centrale della Bedeschi, dove nel frattempo è diventato amministratore Rino, il figlio di Guglielmino, occupa a Limena una superficie coperta di 25 mila metri quadri e può vantare filiali a Milano, Bergamo, Dubai e Miami.
Esporta negli Stati Uniti, in America Latina e in Estremo Oriente.
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