Come rendere un’esclusione olimpica una opportunità di rilancio. Per maggiori informazioni, chiedere a Matteo Berrettini. Dalla Svizzera all’Austria, da Gstaad a Kitzbühel, da un francese all’altro. Prima Quentin Halys, poi Hugo Gaston. Tutto all’insegna di un unico comune denominatore: la vittoria. L’azzurro conferma il suo grande stato di forma e trionfa anche sulla terra rossa di Kitzbühel, ancora una volta senza perdere nemmeno un set, superando Gaston con il punteggio di 7-5 6-3. Un successo in qualche modo storico, in quanto si tratta del decimo della carriera. Come Adriano Panatta nella speciale classifica azzurra, secondo solo a Jannik Sinner.
Le due settimane passate tra le Alpi svizzere e austriache hanno posto fondamenta importanti nel processo di rinascita di Berrettini, assumendo le sembianze di un nuovo trampolino di lancio. Mentre tutto il mondo (anche del tennis) guarda a Parigi e alle Olimpiadi, Berrettini trionfa, approfitta di tabelloni privi dei grandi della classifica, scala il ranking mondiale a pieno ritmo, riabbraccia una condizione fisica e mentale che non si vedeva da troppo tempo. Le indicazioni che già si erano notate a Wimbledon (nella sconfitta contro Jannik Sinner al secondo turno) si sono ulteriormente sviluppate, trasformandosi in fatti concreti.
In questi ultimi due anni, diverse volte si è creduto che Berrettini fosse sul punto di tornare quello del 2021, per poi essere smentiti di fronte a vortici di infortuni e negatività. Questa volta però sembra davvero essere la svolta giusta, nella speranza che il diavolo non ci metta di nuovo la coda. Non ci sono solo le vittorie e le sensazioni generali, ma anche i numeri. Berrettini non vinceva due titoli consecutivi dalla doppietta Stoccarda-Queen’s del 2022, e soprattutto il successo a Kitzbühel rende questa stagione la più vittoriosa della carriera. Mai l’azzurro era stato capace di mettere in fila tre trofei nella stessa annata. Un dato che poteva essere ancora più significativo senza la sconfitta nella finale di Stoccarda di un mese fa contro Jack Draper.
Grazie a queste vittorie le classifiche di Berrettini tornano ad avere una dimensione molto interessante. Nel ranking è al numero 40 del mondo, nella Race invece addirittura alla posizione 27. La possibilità di agguantare una testa di serie agli Us Open inizia ad essere reale. Tra Kitzbühel e Flushing Meadows ci sono infatti ben due Masters 1000 a Montreal e Cincinnati sul cemento. Occasioni che devono essere sfruttate nel miglior modo possibile, considerando anche che i big saranno presenti ma dopo le fatiche accumulate alle Olimpiadi. Inoltre, non è impossibile ipotizzabile che diversi grandi protagonisti (come già accaduto in altre circostanze analoghe) disertino l’appuntamento canadese. Un rilancio in grande stile che nasconde anche un immenso sorriso in ottica Coppa Davis. La prospettiva di poter schierare contemporaneamente Jannik Sinner, Lorenzo Musetti e questa versione ritrovata di Matteo Berrettini mette l’Italia in prima fila per il titolo 2024. O meglio, proprio in pole position.
L'articolo La seconda vita di Matteo Berrettini è realtà: altro torneo vinto, colpi vincenti e convinzione. E ora il futuro è dalla sua parte proviene da Il Fatto Quotidiano.