Giornata di vigilia per l’Italia della ginnastica artistica femminile, che domenica 28 luglio (ore 11.40) sarà impegnata nelle qualificazioni delle Olimpiadi di Parigi 2024. La nostra Nazionale si presenterà all’appuntamento con grandi ambizioni, spinta da cinque atlete di enorme caratura tecnica e desiderose di mettersi in bella mostra nella capitale francese. Alice D’Amato sarà alla sua seconda esperienza ai Giochi, le altre quattro Fate saranno al loro esordio a cinque cerchi.
ALICE D’AMATO: “Di differenze tra qui e Tokyo non ne ho viste molte finora, perché la prova, come sapete, si svolge senza pubblico, quindi sembrava ancora di stare in Giappone. Vedremo in qualifica, anche se penso che verrà meno gente rispetto alla finale a squadre, ma sarà sicuramente più bello. Noi siamo abituate al pubblico dei grandi eventi. L’ultima volta a Rimini c’era il sold out. Ed è evidente che con la presenza degli spettatori è tutta un’altra cosa. Il tifo ti dà una carica super e i nostri fan sono particolarmente calorosi”.
ANGELA ANDREOLI: “Il Palazzetto è enorme. Comunque un po’ di gare ad alto livello le ho fatte, quindi, diciamo, che mi ci sono un po’ abituata a certe cornici. Ho dato un’occhiata al Team Usa, anche se ero concentrata sul nostro lavoro, e devo dire che sono sempre belle da vedere”.
ELISA IORIO: “Ammetto che quando sono entrata nell’Arena mi è salito un brividino, Per me essere qui è una rivincita dopo anni passati a ricominciare daccapo per qualche infortunio. È già una grossa soddisfazione essere a Parigi e me la godrò fino alla fine. Siamo una bella squadra, lavoriamo insieme da tanto tempo e adesso è giunto il momento di raccogliere i frutti del nostro impegno”.
GIORGIA VILLA: “Quando sono salita sul podio ed ho visto i cinque cerchi ho pensato che fosse un sogno. È stato davvero bellissimo fare soltanto la prova, insieme alle mie compagne e a ginnaste incredibili come le americane, le cinesi e l’algerina Kaylia Nemour. Abbiamo ancora qualche giorno per sistemare gli esercizi. Ai nostri tifosi dico di starci vicini e di gridare forte, anche da casa, davanti alla tv, perché Parigi non è poi cosi lontana dall’Italia e vi sentiremo!”.