«Nessuno tocchi i soldi dei bellunesi: questo territorio non può e non vuole fare da bancomat per sostenere decisioni prese da altri senza confronto».
Sono arrabbiati i sindaci presenti il 25 luglio a palazzo Piloni all’assemblea. Tanto arrabbiati. Si sono ritrovati per discutere sul documento firmato da Regione e Comune di Cortina per l’utilizzo dei i Fondi dei comuni confinanti a sostegno delle spese di gestione della pista da bob dopo le Olimpiadi 2026.
Una riunione infuocata, con i primi cittadini che non hanno risparmiato le critiche all’indirizzo di chi, senza consultarli, ha siglato accordi che potrebbero inficiare tutti i benefici derivanti dall’utilizzo del Fcc. Una cosa che non va giù a nessuno.
Tutti i sindaci si dicono a dir poco arrabbiati per il modo in cui sono stati trattati. Per questo motivo hanno dato mandato a Dario Bond – presidente del comitato di gestione del Fondo – di organizzare un incontro ai primi di agosto con l’assessore regionale e il funzionario che ha trattato gli accordi.
«I sindaci hanno dimostrato una contrarietà assoluta verso quanto previsto da questo accordo», sottolinea al termine dell’incontro lo stesso Bond, che poi aggiunge: «Ricordiamo che la Provincia di Belluno ha deciso, con atti ufficiali del consiglio, di non partecipare alle spese di mantenimento della pista da bob ancora qualche anno fa, stanziando 500 mila euro per le Olimpiadi. E questo mette un sigillo definitivo sulla posizione del territorio», taglia corto Bond.
D’altra parte, da Lamon all’Agordino, gli amministratori sono sul piede di guerra. «Ricordiamo che i proprietari del Fondo sono tutti i sindaci dei comuni confinanti con Trento e Bolzano e ad oggi siamo tutti contrari alla scelta della Regione e del comune di Cortina di utilizzare i fondi per la pista da bob. Una contrarietà che rimarrà tale se non cambieranno delle cose», sono le parole del sindaco di Lamon, Loris Maccagnan che non si capacita di come si sia potuti arrivare a questo punto.
Gli fa eco il presidente della Unione montana agordina, Paolo Frena: «Fin dai primi passi mossi dal Fondo, noi sindaci avevamo espresso la necessità che le risorse venissero utilizzate anche per le spese correnti, viste le condizioni in cui versano i bilanci delle nostre amministrazioni. Non ci è mai stato concesso ciò. Ora, invece, si vuole cambiare lo stato delle cose per sostenere le spese di gestione della pista da bob. Siamo molto rammaricati per come è stata gestita questa partita e non permetteremo che queste spese vengano scaricate puntualmente sulla provincia di Belluno».
Frena è indispettito: «Queste scelte sono state fatte senza coinvolgere i sindaci, la decisione è stata calata dall’alto». Poi chiede una distinzione: «Un conto è sposare la partita delle Olimpiadi, un altro è concentrare tutti gli sforzi solo sulla pista da bob che troppo ha fatto discutere questo territorio. E poi», conclude il presidente dell’Unione montana agordina, «non sappiamo come sarà questa pista: da quanto ci dicono mancherà anche delle infrastrutture ausiliarie per renderla fruibile nella sua completezza».
Anche per Roberto Padrin, presidente della Provincia, «questo accordo così com’è è inaccettabile. Per questo cercheremo di capire meglio la vicenda, convocando la Regione. Dovranno spiegarci i ragionamenti fatti e soprattutto dovranno arrivare anche con delle modifiche ai patti per il Fondo comuni confinanti che valgano per tutti: in poche parole, tutti potranno utilizzare i fondi per le loro spese correnti. Per quanto riguarda il sostegno alla pista, noi fin da subito ce ne siamo chiamati fuori, non avendo le risorse per farlo e tale resta la nostra posizione».
Una voce contraria è quella del sindaco di Cortina, che difende l’accordo e ribadisce: «L’utilizzo dei Fondi di confine per la pista da bob era inserito nel piano per la candidatura di Cortina e tutti l’avevano sottoscritto. Da qui siamo partiti per fare l’accordo con la Regione, dando per scontato che comunque il territorio fosse d’accordo. Disconoscere adesso i documenti per la candidatura di Cortina alle Olimpiadi mi lascia perplesso», sono le parole di Gianluca Lorenzi, che si dice pronto a trovare altri fondi, viste le proposte arrivate da Confindustria e da eventuali sponsor: «Ma prima bisogna vedere come sarà la pista».