UDINE. Ha atteso un mese prima di parlare. L’ha fatto innanzitutto per ricordare suo marito, Shimpei Tominaga, morto il 25 giugno per le conseguenze di un pugno al volto ricevuto in un locale di via Pelliccerie. Poi per ringraziare Udine e i suoi cittadini.
Chinatsu Tominaga ha aspettato trenta giorni per trovare il modo giusto di raccontare ciò che c’è dentro al suo cuore. Non rabbia o rancore, ma dolore, immenso, e gratitudine nei confronti di chi ha fatto sentire il suo Shimpei a casa.
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Chinatsu nel giorno dell’anniversario della morte di suo marito, giovedì 25 luglio, ha scelto il suo profilo Facebook per postare una lettera aperta alla città di udine.
Un testo pubblicato in inglese e poi ripostato con la traduzione in italiano. «Cari amici», questo l’incipit del messaggio, a dimostrazione di quale sia il legame che unisce la famiglia dell’imprenditore giapponese al Friuli e alla città di Udine in particolare.
«Nonostante tutte le vostre preghiere, Shimpei Tominaga è morto il 25 giugno a Udine, in Italia. L’ho incontrato al liceo di Okinawa per poi rivederlo più di dieci anni dopo. Ricordo molto bene quel giorno – scrive Chinatsu –. Da allora, Shimpei e io abbiamo trascorso circa 30 anni insieme, giorni felici che sembravano un sogno».
Scrivendo questo, la vedova di Tominaga ammette di aver trovato il coraggio solo ultimamente di leggere i post fatti su Facebook da suo marito Shimpei: «Mentre leggo gli omaggi a lui dedicati, per la prima volta rivedo i suoi post su Facebook con attenzione, resto scioccata nel realizzare che Shimpei era una persona ancora più straordinaria di quanto pensassi. Avrei dovuto ringraziarlo di più, avrei dovuto dirgli più spesso che lo amavo. Avrei dovuto elogiarlo di più».
Quasi un’ammissione, quella di Chinatsu, sul fatto che spesso, quando la persona amata è sotto i nostri occhi ogni giorno, fatichiamo a comprenderne il reale valore, rendendocene conto solo nel momento in cui non c’è più.
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«Tutto questo mi ha fatto capire – scrive ancora la vedova – quanto la sua perdita sia stata triste non solo per la nostra famiglia, ma anche per tutti i meravigliosi amici di Shimpei. Sono certa che ognuno di loro ha un suo ricordo, che tiene stretto, nel cuore. Mi piacerebbe riuscire a condividerli con tutti voi».
Chinatsu Tominaga non ha voluto essere presente alla celebrazione pubblica di saluto del marito in sala Ajace, ma ha avvertito forte l’affetto degli udinesi.
La donna continua nei suoi ringraziamenti: «Vorrei dire grazie a tutti, perché quando trascorrevamo del tempo insieme, Shimpei era sempre felice. Anche quando eravamo lontani, diceva cose del tipo “Oggi ho avuto un incontro meraviglioso” , “Udine è il paradiso” e “La vita è meravigliosa” . Shimpei ha vissuto una vita piena di gioia e ci ha mostrato come farlo. Sia io sia Canta saremo per sempre orgogliosi di lui e ci godremo la vita che abbiamo davanti come lui ci ha insegnato».
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Firmato Chinatsu Tominaga. Un flusso di pensieri accompagnato da due fotografie: una di Shimpei e del figlioletto tredicenne seduti su una panchina, l’altra dell’intera famiglia riunita a bordo di una barca. Un sogno di felicità spezzato una notte di giugno in via Pelliccerie, senza un reale motivo.
Leggendo quanto scritto dalla vedova dell’imprenditore giapponese è facile immaginare che presto farà ritorno a Udine e continuerà a frequentare gli amici del marito.
Per parlare di lui, per conoscere aneddoti e storie che magari non ha mai ascoltato, semplicemente per far rivivere Shimpei nei ricordi di chi gli ha voluto bene. Lei che ha capito di aver avuto accanto una persona speciale, capace di godersi la vita, di rallegrarsi anche per le piccole cose, di vedere il bello nelle persone e nelle situazioni, comprese quelle più banali.
Un modo di essere che i friulani hanno apprezzato, aprendo il loro cuore a questo giapponese che aveva fatto del design e della passione per il bello una sua prerogativa.