Redditometro addio: il governo Meloni tira dritto sulla rivoluzione fiscale verso un fisco più amico. Una misura rivendicata dal centrodestra, che registra un coro di commenti positivi: dalla Confcommercio ai commercialisti, passando per i consulenti del lavoro.
Con il via libera del consiglio dei ministri al primo decreto correttivo sulle scadenze fiscali e concordato preventivo biennale arrivano “misure di fondamentale importanza per fornire maggiore chiarezza e flessibilità ai contribuenti, facilitando il rispetto delle scadenze fiscali e rendendo più agevole la gestione degli obblighi tributari”. Nelle parole del viceministro dell’Economia Maurizio Leo la soddisfazione per un altra misura del governo Meloni verso un fisco più vicino ai cittadini.
“Questo intervento – aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia – rappresenta un passo significativo verso una maggiore efficienza e semplificazione del sistema fiscale”. Il via libera definitivo del consiglio dei ministri al decreto correttivo, porta a “un totale di undici decreti delegati, aggiungendo un ulteriore importante tassello al percorso di riforma del Fisco”, evidenzia Leo.
Misure che raccolgono la soddisfazione di tutti i partiti della maggioranza. Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ribadisce: “Un fisco invasivo non fa parte del Dna del centrodestra e di Fratelli d’Italia. Ecco perché grazie al governo di Giorgia Meloni viene abolito una volta per tutte il redditometro, strumento che vessava i cittadini in maniera indiscriminata. Viene di contro introdotta una nuova misura – prosegue Foti – che stanerà i grandi evasori, cioè chi possiede beni di lusso, ma risulta nullatenente e non paga le tasse. A pochi mesi dall’approvazione della riforma fiscale, il governo di Giorgia Meloni tira dritto verso una vera e propria rivoluzione del fisco, che prevede la riduzione delle tasse – già attuata in parte- e la lotta serrata all’evasione, mai seriamente contrastata dalle sinistre. Fratelli d’Italia lavora per in un fisco amico che tenda la mano a chi è impossibilitato a pagare, ma che sia invece risoluto e severo con i ‘furbetti'”.
Manifesta soddisfazione anche Francesco Filini, responsabile del programma di FdI: “L’abolizione definitiva del redditometro e del sistema del grande fratello fiscale introdotto dai governi di sinistra, è l’ennesima buona notizia per i contribuenti italiani”. Filini ricorda che “il vecchio e odioso redditometro viene infatti sostituito dal ladrometro, uno strumento in più che consentirà al fisco di stanare i grandi evasori, i grandi ladroni che possiedono beni di lusso senza pagare le tasse. Con il ladrometro più libertà e garanzie per i lavoratori, tolleranza zero per i grandi evasori”.
Rivendica il successo anche il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. “Siamo stati noi, e soprattutto noi, che abbiamo chiesto e ottenuto questo risultato con determinazione. È un successo di Forza Italia – ribadisce Gasparri – il vero movimento di liberazione dalla oppressione fiscale, nel ricordo dell’insegnamento del presidente Berlusconi. Forza Italia andrà avanti in questa direzione come movimento della libertà, libertà dei cittadini, libertà dall’oppressione burocratica, libertà dall’oppressione fiscale. Abbiamo vinto sul redditometro e faremo altre battaglie”.
Su X, anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini, rivendica il successo: “Più garanzie per i cittadini e stop al Grande Fratello fiscale! Lasciamo lavorare gli italiani perbene – prosegue il leader della Lega – assicurando che ad essere individuati e puniti – senza sconti – siano coloro che non hanno mai dichiarato niente. Una misura di buonsenso, bene così!”.
Nel decreto, che procede a una ridefinizione dei termini per la presentazione delle dichiarazioni, viene anche “ampliato da trenta a sessanta giorni il termine per il pagamento degli avvisi bonari ricevuti a seguito del controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni”. Per il concordato preventivo biennale, recependo la condizione del Parlamento, viene introdotta un’imposta sostitutiva (flat tax) sul maggior reddito concordato con aliquote variabili dal 10 al 15 per cento in relazione al punteggio ISA ottenuto dal contribuente”.
L'articolo Redditometro, addio: il governo cancella il grande fratello fiscale voluto dalla sinistra sembra essere il primo su Secolo d'Italia.