Dal nostro inviato a Umago,
[4] F. Cerundolo b. [1] Rublev 7-6(6) 6-4
La semifinale della parte alta del tabellone del Croatia Open ha rispecchiato in pieno le preoccupazioni della vigilia di Andrey Rublev nel dover affrontare l’argentino Francisco Cerundolo, che lo aveva battuto nettamente nella loro prima sfida due anni or sono e poi lo scorso anno era capitolato solo dopo una battaglia di quasi tre ore. Il n. 9 del mondo sperava in cuor suo che i miglioramenti visti nei vittoriosi match precedenti qui ad Umago fossero sufficienti a ripetere l’esito del match della scorsa estate a Bastad. Invece non sono bastati contro un avversario tosto come il 25enne di Buenos Aires. Cerundolo ha vinto con merito, sfruttando i due passaggi a vuoto dell’avversario nel tie-break del primo set e all’inizio del secondo parziale e riuscendo invece ad evitare, in particolare nell’ultimo game dell’incontro, un autentico thriller (“Ho servito la prima per tutto il match con buone percentuali, poi in quel game all’improvviso mi è mancata, ed è difficile con la seconda contro un giocatore aggressivo come lui” il commento al riguardo del n. 4 del seeding in conferenza stampa), che i suoi black out rimettessero in discussione l’esito del match. Per Cerundolo si tratta delle quinta finale ATP in carriera, dopo oltre un anno dall’ultima, quella vinta nel giugno 2023 sull’erba di Eastbourne “Sono molto felice di questo risultato, di essere di nuovo in finale dopo le due raggiunte lo scorso anno“).
Il match
Sotto il sole particolarmente cocente di questo pomeriggio umaghese, sin dall’inizio il copione del match sembra abbastanza chiaro: Rublev appena può cerca di sfondare da fondo, specie dal centro destra con il dritto, Cernudolo predilige invece regolarità e geometria, puntando ad indirizzare lo scambio sulla diagonale del rovescio dove ha più possibilità di prendere in mano lo scambio per poi giocare in ampiezza. Con anche, ovviamente, l’obiettivo di non consentire al suo avversario di arrivare a colpire comodo e sprigionare la potenza dei suoi fondamentali. L’argentino prova ad allungare subito in partenza, strappando la battuta ad un Rublev nel secondo gioco, ma con un paio di ottime risposte al fulmicotone il n. 9 del mondo recupera subito il break. Il parziale prosegue poi senza ulteriori sussulti sino all’ottavo gioco, quando le geometrie del 25enne di Buenos Aires lo portano per tre volte ad un punto dal servire per il set. Rublev riesce sempre a salvarsi e poi, portando a casa un lunghissimo ed intenso scambio e mettendo una buona prima, impatta sul 4 pari. Ma mentre nei turni di battuta di Cerundolo non c’è storia (dopo il break ha perso solo 3 punti su 19), in quelli del russo c’è sempre un pochino di battaglia. Tanto che si ritrova a dover recuperare da 15-30 anche nel dodicesimo gioco, prima di mettere le cose a posto e portare il parziale al tie-break. Giocato malissimo da entrambi, tra errori non forzati e scelte discutibili (come quella di Cernundolo che sul primo set point all’improvviso si mette a fare a braccio di ferro con Rublev: è chiaro come va a finire). Lo gioca peggio il russo, che conclude la sua brutta performance nel tredicesimo gioco con un sanguinoso doppio fallo che consegna il parziale all’avversario: 7-6 Cerundolo dopo 1h 7’ di gioco.
L’inizio secondo parziale vede il 26enne moscovita che fatica a metabolizzare quanto di negativo è accaduto nel tie-break, tanto che nel terzo game gioca un turno di servizio in linea con il pessimo finale del primo set e cede a 15 la battuta. Cerundolo non si fa pregare e subito dopo consolida il vantaggio, portandosi sul 3-1. Il n. 37 del ranking continua a lasciare le briciole nei suoi turni di battuta, anche grazie ad un’ottima resa della prima palla di servizio (100% dei punti, 11 su 11, dopo i primi quattro turni al servizio nel set). Il pubblico prova a incoraggiare il n. 1 del seeding (“Andrey, Andrey” inneggiano dalle tribune), che accorcia sul 5-4 sperando l’argentino senta la pressione nel servire per il match. Ed in effetti nel decimo gioco succede di tutto: con le emozioni. Cerundolo sbaglia più rovesci che in tutto il resto della partita, concedendo ben 5 occasioni a Rublev (di cui le prime due consecutive) per tornare in partita. Il russo non riesce però a sfruttarle: alcune – specialmente la seconda – per demeriti propri, alcune per meriti dell’avversario che ritrova la lucidità nei momenti di estremo pericolo. Commette anche due doppi falli l’argentino, che alla fine, alla quinta palla match (non possiamo non citare però quella annullata da Rublev con un lungolinea di rovescio in risposta), riesce a trovare il dritto vincente che lo manda in finale.