Da Umago, il nostro inviato
Un inizio equilibrato, poi Lorenzo Musetti ha dilagato contro Jakub Mensik, 6-4 6-1 in un’ora e un quarto al al Plava Laguna Croatia Open di Umago. Un risultato che gli vale la quarta finale ATP in carriera e anche la quarta dell’anno (contando i due Challenger 175). L’azzurro ha parlato del match e dell’avversario, di cosa lo attende contro Francisco Cerundolo sabato alle 20, di atteggiamento in campo…
D. Ti aspettavi questo risultato?
“Probabilmente la mia miglior prestazione nel torneo finora. Abbiamo entrambi giocato un ottimo tennis nel primo set, chiaramente il più equilibrato. Poi lui è calato e io ho mantenuto il livello, giocando ancora più sciolto, usando tutte le mie armi nel modo migliore.”
D. Goran Ivanisevic mi ha appena detto che, secondo lui, in finale sono arrivati i due giocatori migliori – i migliori questa settimana: sei d’accordo?
“Beh, certo, se vinci… Avrebbe potuto esserci Andrey. O Jakub se avesse messo in campo un’altra prestazione. Però, sì, io e Francisco meritiamo di essere in finale.”
D. Tu hai giocato splendidamente stasera. Lui tra un mese compirà appena 19 anni, cosa ne pensi?
“Ha senza dubbio i mezzi per salire in classifica, ha del potenziale. Può servire meglio e trarne vantaggio. Ha colpi al rimbalzo potenti e si muove bene per la sua altezza. È ancora giovane, deve fare esperienza. Quello che gli posso dire, dal momento che sono stato nella stessa situazione anni fa, quando ti senti in una posizione di svantaggio nel gestire certe cose, è che commetti errori e devi prendere gli aspetti positivi dalle sconfitte, anche da quella di oggi. E continuare a lavorare sodo perché hai un futuro radioso davanti.”
D. Domani [sabato] giochi, poi voli a Parigi dove giocherai il giorno dopo e, se vinci, giocherai ancora e ancora: ce la farai?
“Farò del mio meglio. È sicuramente una programmazione complicata, ma lavoro duro ogni giorno per essere pronto per questo. Fisicamente sto bene, non ho fatto maratone qui – il match di ieri è stato intenso e lungo, sì, ma non tre ore e passa – il corpo risponde bene. Non voglio pensare troppo in avanti, per adesso voglio godermi questa vittoria e concentrarmi sulla finale di domani.”
D. Cosa significherebbe per te essere qui in compagnia di tre azzurri vincitori, Sinner, Fognini e Cecchinato?
“Sarebbe un bel modo di terminare la settimane e iniziare la prossima. D’altra parte sono venuto qui con l’intenzione di alzare il trofeo, è la mia quarta finale dell’anno (oltre al Queen’s, nei Challenger 175 di Cagliari e Torino) e non sono riuscito a vincere le prime tre e mi impegnerò per farlo domani.”
Domanda di Ilvio Vidovich, Ubitennis. A differenza dei colleghi, volevo soffermarmi su un aspetto che mi ha colpito, sempre più positivo, e mi collego alla risposta che hai dato prima: la sensazione era che tu fossi il giocatore, anche dal punto di vista della postura, soprattutto nel secondo set, che dominava mentalmente la partita. Ne hai parlato tu in questi mesi, sei un giocatore più maturo nonostante l’età non da giocatore maturo.
“Il fatto che siano arrivati i risultati insieme a questo salto di qualità non era scontato, ma è sicuramente una conseguenza. Mi sto trovando molto meglio in campo, anche a livello personale, riesco a gestire meglio i momenti di frustrazione, di nervosismo. Certo, oggi è andato tutto liscio specialmente nel secondo set, ma sono stato bravo a gestire i piccoli momenti che ci sono sempre, delle trappole, anche in un set così pulito. Sono contento di come mi sto comportando in campo, del Lorenzo che sto facendo vedere al pubblico, al mio team e anche a me stesso. Questo mi sta dando forza e consapevolezza di quello che sto facendo e fiducia per quello che viene.”
D. Che finale sarà?
“Molto aperta, Francisco conosce molto bene questa superficie. Sta dimostrando di avere delle qualità importanti non solo sulla terra battuta, un giocatore molto ostico. Sarà una partita di intensità alta, con pochi errori, secondo me. È una finale, ci sarà un pizzico di tensione in più e vedremo chi saprà gestirla meglio.”