“Da sempre abbandonata, trascurata, mai pensata / qui il passato ci ha inguaiato e il presente ha continuato / il sangue si è squagliato ma qui niente è cambiato / ci sta sempre qualcuno che si sente migliore di un altro / qui c’è la legge del camorrista, manco Dio esiste / non si contano i morti, stiamo col sangue agli occhi / ma a nessuno importa perché fa comodo a chi sta sopra”, abbiamo scritto questi versi esattamente 20 anni fa, quando gli ‘A67 esordirono con l’Eponimo prodotto dalla Polosud Records.
Ma in realtà Scampia è stata abbandonata prima ancora di essere finita quando fu presa d’assalto, in seguito al terremoto dell’Ottanta, dalle famiglie più disperate di tutto l’hinterland. In questi anni sono arrivate: la metropolitana (1996), film, fiction, murales, rotonde, case, Festival, l’Università (2022), turisti, sono state abbattute 4 vele e migliaia di progetti e promesse mai realizzate. Quanto è successo è da quarant’anni che Vittorio Passeggio e gli abitanti delle Vele lo denunciano. Nessuno sceglierebbe di vivere nelle Vele se avesse un lavoro e un posto migliore dove andare.
E’ per questo che vengono continuamente rioccupate dagli ultimi, quelli che non hanno più nulla da perdere, nemmeno la vita. E addirittura pur di avere un tetto sopra la testa, molte famiglie sono disposte a occupare gli appartamenti agli ultimi piani pagando il pizzo alla camorra. A queste persone va data la dignità di un lavoro e di una casa. Chi pagherà per questa tragedia? Prima di venire a fare comizi, prima di girare video, film, fiction, prima di sputare veleno e merda sulle periferie e su chi ci vive, chiedetevi cosa cazzo avete fatto per far sì che tutto ciò non avvenisse.
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