Katie Ledecky continua a nutrire dubbi sul caso di doping che ha coinvolto numerosi nuotatori cinesi e che è stato portato alla luce dal New York Times ormai tre mesi fa. Secondo la testata statunitense, gli atleti asiatici sarebbero risultati positivi a una sostanza vietata quando mancavano sette mesi alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Le autorità cinesi hanno spiegato che si era trattato di un’intossicazione alimentare in un hotel e l’Agenzia Mondiale Antidoping ha accettato queste spiegazioni, per cui non sono state comminate sanzioni. Il Comitato Olimpico Internazionale ha appoggiato la WADA.
Ledecky ha più volte criticato questa situazione, chiedendo maggiore trasparenza e affermando che la sua fiducia nei controlli antidoping è la più bassa di sempre. La sette volte Campionessa Olimpica, prossima a partecipare ai Giochi di Parigi 2024, ne ha parlato anche durante l’ultima conferenza stampa: “Spero che tutti i presenti gareggino in modo pulito a Parigi, ma si sono allenati in maniera pulita? Tutto ciò che chiediamo è che le regole vengano applicate in modo equo e coerente in tutto il mondo“.
World Aquatics ha fatto capire che sottoporrà gli atleti a test più frequenti nei prossimi dieci giorni sotto i cinque cerchi. La 27enne è la donna più attesa su 800 e 1500 stile libero, ma sarà chiamata a una grande sfida con l’australiana Ariarne Titmus, che in questa stagione è risultata più veloce. L’americana esordirà sabato 27 luglio sui 400 metri a La Defense Arena della capitale francese, con il desiderio di rimpinguare il proprio bottino dorato.