La vicenda dell’aggressione del giornalista de La Stampa Andrea Joly, ormai, è nota a tutti. Nella serata di sabato 20 luglio, un gruppo di militanti di Casapound, nei pressi del circolo Asso di Bastoni a Torino, ha picchiato il cronista che stava riprendendo le azioni che si stavano svolgendo in quei momenti. In modo particolare, cori e gestualità erano stati immortalati dallo smartphone di Joly, prima che quattro persone si avvicinassero a lui, chiedendogli se fosse appartenente al gruppo dei militanti. Una volta capito che non era così, le quattro persone lo hanno circondato e picchiato. Le immagini del pestaggio sono state successivamente diffuse sia da chi aveva assistito alla scena, sia dallo stesso Joly (che ha mostrato le sue ferite).
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Sulla vicenda, sono in corso le indagini. Al momento, sono state individuate quattro persone d’età compresa tra i 35 anni e i 53 anni. Nel passato degli aggressori altre vicende legate alla militanza in gruppi di estrema destra. Attualmente, le indagini si stanno concentrando su alcune ipotesi di reato, come violenza privata e lesioni aggravate dai futili motivi e dal fatto di aver agito in più persone contro una.
In questi giorni, a diverse testate, Andrea Joly ha spiegato esattamente come siano andate le cose: il cronista si trovava all’Asso di Bastoni per documentare la festa dei 16 anni del circolo e per poter raccontare l’evento sul giornale di Torino. Poi, è stato colpito ripetutamente e, da terra, si è reso conto che persone sui balconi degli edifici circostanti imploravano agli aggressori di fermarsi. «Sono tutto intero, senza nulla di rotto, soltanto qualche ammaccatura. Ho ferite a un gomito e alle ginocchia, conseguenza, credo, delle cadute, ma insomma è andata bene». Secondo il giornalista, tutto il dibattito sullo scioglimento di Casapound non dovrebbe aver luogo d’esistere, dal momento che è tutto scritto nella Costituzione.
Nel frattempo, il movimento della tartaruga ha invitato il giornalista a un dibattito sulla violenza politica che si svolgerà nel corso di una manifestazione nazionale di Casapound – Direzione Rivoluzione – che si svolgerà a inizio settembre: «Se Joly non cerca solo visibilità ma vuole esprimere le sue opinioni sul nostro movimento – hanno spiegato da Casapound -, lo invitiamo a farlo direttamente con noi, presentandosi a una festa qualificandosi e senza filmare di nascosto anche i minori presenti. In questi anni, le nostre porte sono sempre state aperte per dibattiti con giornalisti noti come Mentana, Formigli e Sansonetti».
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