Simone Russini intervistato nel ritiro di Pieve di Cadore:
“Sono rientrato al 100%, il peggio è passato. Questi mesi mi hanno aiutato perché avere qualche giorno prima della nuova stagione è stato utile. La pausa mi è servita per recuperare al meglio. Il mister ci conosce tutti, si vede che è molto preparato. Mi ha anche chiamato quand’è stato ufficializzato e mi ha fatto piacere. Un attestato di stima nei miei confronti da parte sua e della società. Sono partito carico quest’anno. E’ scontato ringraziare la società e il direttore per il mio rinnovo, nonostante le difficoltà non mi hanno lasciato solo: il fatto che è successo mi ha reso molto felice, non era affatto scontato. Il direttore mi ha sempre rassicurato, ho avuto fiducia nelle sue parole. Mi ha sempre detto di stare tranquillo e di pensare al recupero. Il momento più difficile è stato quel periodo in cui ho dovuto aspettare prima di operarmi. Ho aspettato per vedere se l’operazione fosse veramente l’ultima opzione, alla fine l’operazione c’è stata. Kirwan mi ha aiutato molto, così come miei ex compagni di squadra, quelli attuali, la mia famiglia e la mia compagna. E’ stato un infortunio pesante, ma ormai è passato. C’è di peggio nella vita. Ritrovo un gruppo consolidato, sono arrivati solo due nuovi e ci conosciamo tutti, la cosa buona è che secondo me siamo molti dell’anno scorso, tranne Voltan e Spagnoli per ora. Il mister, almeno personalmente, fa un tipo di gioco che ci piace e secondo me per le mie caratteristiche può darmi una grossa mano. Siamo un gruppo molto unito. Il mister gioca con due attaccanti che sono vicini alla punta e meno larghi. Due trequartisti stretti in mezzo al campo. Comunque il mister prova tante soluzioni, anche perché siamo tanti. Noi esterni, in ogni caso, giochiamo più vicini alla punta. In questa posizione mi trovo bene, sono soddisfatto. Non gioco da metà ottobre, quasi dieci mesi… Già rientrare con il Sottocastello è stato importante e credo che io stia bene. Abbiamo la Torres, poi il Sassuolo e dopo ancora la Coppa Italia. Sono partite per mettere benzina e conoscerci ancora meglio. Dal punto di vista fisico-atletico sono importanti, così come dal punto di vista tecnico, per capire le richieste del mister. Andreoletti è un dominatore e solo sbagliando possiamo capire cosa ci richiede. Non dobbiamo aver paura di sbagliare, è normale che lo facciamo. Siamo tra quelle che possono ambire a vincere, con altre squadre che già conosciamo come Vicenza, Triestina, Feralpisalò e Lecco. Non dobbiamo avere paura di nessuno. L’abbraccio dei tifosi? Ci ha fatto piacere che sono venuti in un giorno di riposo per loro, li ringraziamo. Siamo tutti uniti verso un unico obiettivo. Non vogliamo deluderli e vogliamo onorare la maglia del Padova, che è molto prestigiosa”.
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